Troppi maranza, supermercato arma le cassiere
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### Treviso, il Supermercato Armato: Cassiere con Spray Urticante Contro Maranza e Balordi – “Le Denunce Non Bastano, Tornano Sempre”: l’Italia che Si Difende Da Sola
**Treviso, 15 dicembre 2025** – Babbo Natale e renne sui sacchetti, luci natalizie alle casse – e sotto il registratore, nascosto ma a portata di mano, lo spray al peperoncino. Benvenuti nel Conad di via Risorgimento, a due passi dal Duomo di Treviso: un supermercato che dovrebbe essere luogo di spesa serena, ridotto a fortezza assediata da maranza, balordi alterati e bande di “ragazzi” che insultano, minacciano e aggrediscono. Il titolare, esasperato, ha dotato le cassiere di spray urticante legale: “Per la sicurezza delle mie dipendenti”. Venerdì scorso, poco dopo le 10, due uomini in evidente stato di alterazione – probabilmente ubriachi o fatti – entrano, creano scompiglio al reparto alcolici e ortofrutta (uno mangia uva dallo scaffale come fosse casa sua), insultano il titolare che li invita ad andarsene, e si dirigono minacciosi verso le casse. Le cassiere si barricano nel box informazioni; una spruzza lo spray in faccia a uno dei due, mettendolo in fuga. La polizia arriva e li allontana. Ma loro? Torneranno, come sempre. “Le denunce non bastano, i balordi ritornano”, ammette il titolare. E Treviso – la città delle acque tranquille – diventa teatro di guerra quotidiana: aggressioni, rapine, minacce – con le cassiere costrette all’autodifesa perché lo Stato non difende. Quante spray urticanti dovranno ancora comprare i commercianti prima che Meloni dichiari guerra alle gang importate e chiuda i rubinetti? Basta con questa Italia che abbandona i suoi cittadini a maranza e balordi: Treviso non è il Bronx, è la nostra Marca, e la riprenderemo!
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I fatti, emersi dalle testimonianze e confermati dalle associazioni di categoria, sono un incubo natalizio che puzza di impunità. Venerdì mattina, Conad via Risorgimento: due soggetti alterati entrano, seminano caos – uno divora uva dagli scaffali, l’altro minaccia clienti. Il titolare interviene: “Andatevene”. Risposta? Insulti pesanti, atteggiamento aggressivo verso le casse. Le cassiere, terrorizzate, si rifugiano nel box; una estrae lo spray (comprato dal titolare apposta) e lo spruzza sul volto del più vicino: lui fugge urlando, l’altro lo segue. Polizia Locale arriva, li identifica e allontana. Ma fine della storia? No: “Solo dieci giorni fa un altro balordo ha creato disagio, due settimane fa un ragazzo ha torto un dito a una commessa”, rivela il titolare. Ogni episodio denunciato, ma “i balordi tornano”. Risultato? Spray urticante sotto la cassa – “per proteggere le dipendenti”. E non è un caso isolato: a Treviso, aggressioni seriali – quattro ragazzi massacrati a Porta San Tomaso da dieci stranieri; rapine in centro; balordi alterati che minacciano. “Ogni fine settimana bande di ragazzi e persone alterate creano problemi”, ammette il titolare.
Questo non è “un fenomeno sociale”: è criminalità importata, maranza e balordi – spesso di origine straniera, come nei casi di Treviso, Modena, Firenze – che vedono negozi italiani come terreno di conquista. Dania Sartorato, presidente Fipe provinciale: “La situazione è peggiorata, dieci anni fa impensabile. C’è sfiducia nella giustizia: individuati i responsabili, ma non restano in carcere”. Federico Capraro, Ascom Treviso: “Fenomeno sociale senza rimedio efficace”. E i media? Silenzio su “maranza” stranieri, focus su “ragazzi sbandati”. Ma la realtà? Dodici stupri in due giorni, rapine seriali, aggressioni – tutti immigrati. A Treviso, genitori urlano “non è più sicura” dopo pestaggi; a Carpi, 65enne trascinato fuori auto; a Brescia, egiziano cinghia passanti. E qui? Cassiere con spray perché lo Stato non arriva in tempo.
La rabbia dei trevigiani è un vulcano: “Troppa violenza”. E la comunità urla: “Espulsioni per balordi stranieri!”. E Meloni? Promesse, ma gang proliferano – ricongiungimenti che importano tribù, permessi che mascherano violenti.
Basta con questa Italia assediata. Chiediamo: spray urticante legale per tutti i commercianti, ronde ufficiali, espulsione al primo reato. Questo Conad non è un bunker: è un supermercato italiano che merita pace, non guerra. Treviso non è il Bronx: è la Marca Gioiosa, e la riprenderemo – con giustizia vera, non con “denunce che non bastano”. Altrimenti, la prossima cassiera userà lo spray per salvarsi la vita. L’Italia si svegli: sicurezza prima di tutto, o non sarà più Natale!


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