Immigrato sgozza barista ucraino a Brescia: la guerra è qui

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By V dicembre 16, 2025 11:38

Immigrato sgozza barista ucraino a Brescia: la guerra è qui

### Sarezzo, l’Immigrato Moldavo che Uccide un Barista Ucraino di 55 Anni per un Litigio: Accoltellato Davanti al Suo Locale, l’Italia che Non Reagisce Più

**Sarezzo (BS), 16 dicembre 2025** – Un litigio banale, forse per un cliente o una parola di troppo, e un barista ucraino di 55 anni finisce accoltellato a morte davanti al suo locale, il Bellavista di Ponte Zanano. Andrei Zakabluk, cittadino ucraino residente in Italia e lavoratore nel bar di proprietà della moglie, è stato aggredito intorno alle 23 di lunedì 15 dicembre da un 32enne moldavo – immigrato con precedenti, già noto alle forze dell’ordine – che estrae un coltello e lo colpisce mortalmente. Trasportato in codice rosso all’ospedale di Gardone Val Trompia, muore poco dopo per le ferite. I Carabinieri lo rintracciano in poche ore: si costituisce spontaneamente in caserma a Villa Carcina, coltello trovato in un cassonetto. Arrestato per omicidio aggravato, finisce in carcere. Ma questo non è un “litigio finito male”: è l’ennesima violenza importata da un immigrato dell’Est, che usa il coltello come soluzione a tutto, in un’Italia che tollera enclave di criminali stranieri mentre i nostri lavoratori (o integrati come Zakabluk) muoiono sul posto di lavoro. Quanti baristi ucraini dovranno ancora sanguinare davanti al loro locale prima che lo Stato espella questi violenti al primo precedente? Basta con questa immigrazione dell’Est che porta coltelli e morte: Sarezzo non è Chișinău, è la Val Trompia, e la difenderemo!

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I fatti, emersi dalle indagini dei Carabinieri di Gardone Val Trompia, sono un incubo da bar di periferia che puzza di impunità. Intorno alle 23, fuori dal Bellavista – locale affacciato sulla SP345, via Dante Alighieri – il 55enne discute con il moldavo di 32 anni, forse per un cliente molesto o una rissa precedente (lui già denunciato dal bar per episodi simili). La discussione degenera: il moldavo estrae il coltello, colpisce ripetutamente. Zakabluk crolla in un lago di sangue, soccorso immediato ma vano: muore in ospedale. Il moldavo fugge, getta il coltello in un cassonetto, ma poi si costituisce – forse per “rispetto” o calcolo. Arrestato, ma con un curriculum che grida “pericolosità”: immigrato moldavo, precedenti per reati contro la persona, già noto. Eppure libero di girare armato, lui, tossico, salta i turni.

Questo moldavo non è un “uomo qualunque”: è il prodotto di un’immigrazione dall’Est Europa che porta violenza, alcol, coltelli – spesso irregolari o con permessi precari, integrati solo sulla carta. La Val Trompia, come la Brianza o l’Emilia, è invasa: rapine, pestaggi, accoltellamenti – da maranza maghrebini a moldavi armati. A Brescia, clan “069” di seconda generazione pesta disabili; a Limbiate, egiziano molesta 3enne; a Correggio, gang rapina studenti. Dodici stupri in due giorni, aggressioni seriali – molti da Est o Africa. E qui? Un barista ucraino ucciso per un litigio, da un immigrato che lo Stato ha lasciato libero.

La rabbia della Val Trompia è un vulcano: “Basta immigrati violenti!”, post virali. Residenti: “Il Bellavista era un posto sicuro”. Il sindaco di Sarezzo promette “controlli”, ma la comunità urla: “Espulsioni per immigrati con precedenti!”. E il governo Meloni? Promesse, ma immigrati dell’Est continuano – ricongiungimenti che importano criminali.

Basta con questa Italia indifesa. Chiediamo: espulsione al primo reato con arma, pene minime 20 anni per omicidio aggravato. Questo barista non è una statistica: è un uomo ucciso nella sua valle da un predatore straniero. Sarezzo non è la Moldova: è la Leonessa, e la riprenderemo – con giustizia vera, non con “costituzioni” per coltelli. Altrimenti, il prossimo bar sarà un obitorio. L’Italia si svegli: sicurezza prima di tutto!

Immigrato sgozza barista ucraino a Brescia: la guerra è qui ultima modifica: 2025-12-16T11:38:10+00:00 da V
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