“Tu adesso muori!”: immigrato massacra italiano e gli spappola la testa

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By V dicembre 16, 2025 22:49

“Tu adesso muori!”: immigrato massacra italiano e gli spappola la testa

### Jesi, l’Immigrato che Terrorizza la Città: Spacca il Naso a un Passante per Futili Motivi – Seconda Condanna in Quattro Giorni, Ma Continua a Girare Libero Tra Noi

**Jesi (AN), 16 dicembre 2025** – Due condanne in quattro giorni, ma lui è ancora lì, pronto a colpire di nuovo. Un immigrato di 25 anni – pluripregiudicato, violento seriale – ha ricevuto ieri una sentenza di due anni e quattro mesi per aver aggredito e spaccato il naso a un passante italiano di 42 anni in via Cavour, nel cuore di Jesi, la notte del 6 luglio scorso. Giovedì scorso, un’altra condanna: un anno e quattro mesi per aver gettato un amico da una scalinata a Filottrano e preso a calci. Due processi con rito abbreviato, due ergastoli “brevi” – ma il vero scandalo è che questo immigrato, arrivato in Italia con i soliti canali “umanitari” o irregolari, ha terrorizzato Jesi per mesi con aggressioni in serie, soprattutto nel centro storico, e lo Stato lo ha lasciato libero di colpire fino a quando le denunce non lo hanno inchiodato. “Tu adesso muori”, ha urlato alla vittima mentre le sbatteva la testa sull’asfalto dopo pugni al volto e mosse di arti marziali. La vittima? Naso fratturato, mascella lesionata, 30 giorni di prognosi – e un trauma che non passerà. Lui? In carcere, ma con richiesta di domiciliari. Questo non è “un giovane problematico”: è un predatore immigrato che vede gli italiani come prede, e il sistema lo protegge fino al sangue versato. Quante nasi spaccati dovranno ancora esserci prima che lo Stato espella questi violenti al primo pugno, invece di aspettare la seconda condanna? Basta con questa impunità importata: Jesi non è l’Ucraina, è la Marche, e la difenderemo – senza immigrati che urlano “muori” per futili motivi!

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I fatti, emersi dal processo al Tribunale di Ancona, sono un incubo che ha fatto tremare Jesi l’estate scorsa. Notte del 6 luglio, via Cavour – centro storico, residenti che dormono. Un passante italiano di 42 anni cammina tranquillo quando l’immigrato di 25 anni lo affronta per “futili motivi”: un battibecco banale degenera in terrore. Minacce: “Tu adesso muori!”. Pugni al volto, presa al collo con mossa di arti marziali, testa sbattuta sull’asfalto. La vittima quasi perde conoscenza, ecchimosi multiple, naso e mascella fratturati – 30 giorni di prognosi al Pronto Soccorso di Jesi. Residenti si affacciano alle finestre, urla di paura, allarme al 112. Carabinieri intervengono, denuncia immediata. Indagini rapide: l’immigrato identificato, arrestato. Ma lui? Già noto per aggressioni seriali – quella a Filottrano solo uno dei tanti episodi. Processo: difesa “gelosia” o “impulso”, ma il GUP non ci casca: due anni e quattro mesi, provvisionale di 2mila euro alla vittima (parte civile con avvocato Michele Zuccaro). E l’altra condanna? Giovedì scorso, un anno e quattro mesi per l’amico gettato dalla scalinata e calci. Lui, difeso dall’avvocato Alessio Giovannelli, chiede domiciliari: “Ho riflettuto”.

Questo immigrato non è “un ragazzo in difficoltà”: è un violento seriale, importato con permessi umanitari o ricongiungimenti, libero di terrorizzare Jesi perché lo Stato tollera. Aggressioni in serie: minorenni, passanti, amici – sempre con brutalità, sempre impunito fino alle denunce accumulate. E Jesi? Città di Federico II, oggi zona di paura: residenti non escono dopo le 22, negozi chiudono presto. Come a Treviso (26enne picchiato in stazione da nordafricani), a Brescia (clan “069” pesta disabili), a Limbiate (egiziano umilia 52enne). Dodici stupri in due giorni, aggressioni quotidiane – molti da immigrati dell’Est o Africa. Qui? Un 42enne con naso spaccato per “futili motivi”.

La rabbia jesina è un vulcano: “Jesi non è più sicura”, post virali. Residenti: “Basta immigrati violenti!”. Il sindaco Lorenzo Fiordelmondo balbetta “controlli”, ma la comunità urla: “Espulsioni immediate!”. E Meloni? Promesse, ma immigrati dell’Est continuano – ricongiungimenti che importano criminali.

Basta con questa Jesi violentata. Chiediamo: espulsione al primo reato grave, revoca permessi per violenza. Questo immigrato non è “riformabile”: è un predatore che ha quasi ucciso per un battibecco. Jesi non è l’Est: è la Marche, e la riprenderemo – con giustizia vera, non con “domiciliari” per chi spacca nasi. Altrimenti, la prossima “futile motivo” sarà fatale. L’Italia si svegli: italiani prima di tutto!

“Tu adesso muori!”: immigrato massacra italiano e gli spappola la testa ultima modifica: 2025-12-16T22:49:47+00:00 da V
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