Devasta bus e aggredisce passanti a colpi di cintura: libero

Related Articles

• Spezza le ossa ad anziano ma rimane libero perché africano 1 16.Nov
• Orban: non possiamo permettere la sostituzione etnica dei popoli europei 2 10.Giu
• Migrati islamici vogliono bruciare le nostre chiese 0 17.Dic

Novità su questa denuncia:

Picchia i passanti con una cintura e spacca il vetro di un bus

### Brescia nel caos: egiziano devasta bus e aggredisce passanti a colpi di cintura, poi lasciato libero

Brescia, 17 dicembre 2025. Terrore puro nel cuore della città leonessa: un 21enne egiziano, già noto alle forze dell’ordine per precedenti penali, ha prima frantumato il parabrezza di un autobus in corsa, seminando panico tra i passeggeri, per poi scendere e aggredire i passanti brandendo una cintura come arma impropria. Colpi violenti, urla, gente che fugge: scene da far west in pieno giorno, che hanno trasformato una normale giornata in un incubo collettivo.

L’uomo è stato fermato dalle forze dell’ordine, denunciato per danneggiamento aggravato, lesioni e minacce. E poi? Lasciato a piede libero, in attesa di un fantomatico “decreto di espulsione”. Come se una denuncia su carta potesse fermare un soggetto pericoloso, già recidivo, che gira armato di rabbia e cintura per le nostre strade.

Brescia, dopo aver frantumato il parabrezza di un autobus, un 21enne egiziano con precedenti ha aggredito a colpi di cintura i passanti.

Fermato, l’egiziano è stato denunciato A PIEDE LIBERO, in attesa di un decreto di espulsione. pic.twitter.com/wwLteRfK5s

— Francesca Totolo (@fratotolo2) December 17, 2025

Questo non è un episodio isolato, ma l’ennesima conferma di un sistema collassato: importiamo individui con background criminali, li lasciamo circolare liberamente nonostante precedenti, e quando delinquono – devastano mezzi pubblici, aggrediscono cittadini inermi – li rimandiamo in libertà con una pacca sulla spalla e una promessa di espulsione che arriverà, forse, tra mesi o anni. Intanto, i bresciani devono convivere con la paura: paura di prendere un bus, paura di camminare per strada, paura che il prossimo colpo di cintura colpisca un figlio, una moglie, un anziano.

Quante vittime ancora prima di ammettere l’evidenza? L’immigrazione incontrollata da contesti culturali violenti e incompatibili sta trasformando le nostre città in zone di guerra. Non si tratta di “risorse” o “arricchimento”: si tratta di predatori che disprezzano le nostre leggi, la nostra civiltà, la nostra sicurezza. E il buonismo giudiziario, con le sue denunce a piede libero e espulsioni rimandate, non fa altro che incoraggiarli.

Basta ipocrisia! Espulsione immediata per chi delinque, anche al primo reato grave. Revoca di permessi, stop ai ricongiungimenti, rimpatrio coatto senza appelli. Le nostre strade non sono un ring per sfogare rabbie importate. Brescia, come Milano, Roma, Firenze, merita di tornare sicura per gli italiani che ci vivono e lavorano, non di diventare ostaggio di chi ci ripaga con violenza e degrado.

Se non agiamo ora, con tolleranza zero e mano ferma, il prossimo autobus devastato o il prossimo passante aggredito potrebbe essere fatale. La misura è colma: rimpatriamo i delinquenti, chiudiamo le frontiere, proteggiamo finalmente gli italiani. Altrimenti, il caos non farà che crescere.