Baby Gang Nordafricana Perseguita Minorenni Italiani Davanti alla Chiesa
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### Terrore a Caravaggio: Baby Gang Nordafricana Picchia Due Minorenni per Rapinarli Davanti alla Chiesa – Vittime Troppe Spaventate per Denunciare
**Caravaggio (Bergamo), 21 dicembre 2025** – Ore 22.30, un vicoletto vicino alla chiesa parrocchiale, cuore del paese: due ragazzini minorenni passeggiano tranquilli, forse tornando a casa dopo una serata tra amici. Improvvisamente, vengono accerchiati da una **banda di nordafricani**, giovani “maranza” con l’aria da padroni della strada. Pugni, calci, minacce: **”Dacci i soldi e il cellulare!”**. I due ragazzi finiscono a terra, picchiati senza pietà. Passanti assistono alla scena, una macchina si ferma per intervenire: i predatori fuggono a mani vuote, ma non lontano. Poco dopo passa una pattuglia della polizia, ma i minorenni, pietrificati dal terrore, rifiutano di denunciare: **paura di ritorsioni**.
E i “maranza”? Ronzano ancora nei paraggi, con aria di sfida, come se nulla fosse. Padroni della notte, intoccabili, pronti a colpire di nuovo.
Questo non è un episodio isolato: è la quotidianità delle nostre piccole città, trasformate in zone di caccia da **baby gang di seconda generazione**, figli di immigrati nordafricani nati o cresciuti qui. Hanno avuto tutto: scuole italiane, sanità gratuita, opportunità che i loro coetanei italiani devono sudare per ottenere. Eppure, scelgono la violenza, la rapina, il terrore. Non è povertà, non è emarginazione: è una cultura predatoria importata e trasmessa di padre in figlio, che rifiuta l’integrazione e vede nelle nostre strade un territorio da conquistare.
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Due minorenni picchiati davanti alla chiesa, in un vicoletto che dovrebbe essere sinonimo di sicurezza e comunità. Vittime troppo spaventate per parlare, perché sanno che denunciare significa diventare bersagli. E la polizia? Passa, ma senza denuncia non può agire. Risultato: i criminali restano liberi, arroganti, pronti per la prossima rapina.
**Dove siamo finiti?** In un’Italia che ha abdicato alla sicurezza per paura di essere chiamata “razzista”. Politiche di accoglienza cieca che hanno importato non solo persone, ma interi codici di comportamento incompatibili con la civiltà. Seconda generazione che odia la prima nazione che l’ha accolta, che taglieggia i nostri figli per un cellulare o qualche euro.
**Cosa possiamo fare?** I cittadini hanno ragione: **riprendiamoci le strade, le piazze, i vicoletti**. Più controlli, più videosorveglianza, ronde civili se necessario. Ma soprattutto: espulsioni delle famiglie dei delinquenti minorenni, revoca della cittadinanza per chi delinque, rimpatri coatti per i genitori complici. Tolleranza zero per le gang multietniche che trasformano i nostri centri storici in far west.
Caravaggio è l’ennesimo grido di dolore. Se non agiamo ora – confini chiusi, integrazione vera o addio, certezza della pena – domani toccherà ai vostri figli essere picchiati per un telefono. Svegliamoci: l’Italia non è un bancomat per predatori importati. Riprendiamoci il nostro Paese, prima che sia troppo tardi.
(Fonti: Testimonianze dirette di cittadini su social e forum locali – 21 dicembre 2025)


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