Nella Milano che pensa ai migranti 85enne tenta suicidio a Natale perché SOLA
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Mentre la Milano radical chic pensa a come coccolare i maranza, una donna italiana di 85 anni ha tentato il suicidio a Natale perché SOLA. Le nostre città sempre più multietniche e infelici. Piene di fottuti buonisti pronti a coccolare Mohammed o andare in giro per il mondo a sentirsi buoni invece di invitare a Natale la nonnina della porta accanto.
### Basta buonismo globale: anziana italiana di 85 anni tenta suicidio per solitudine a Natale, mentre i volontari volano in Africa a “salvare” chi sta lontano!
Alla vigilia di Natale, in via della Sila a Milano, un’anziana italiana di **85 anni** si appende al davanzale del sesto piano, pronta a farla finita per la disperazione della solitudine accentuata dalle festività. Solo l’intervento tempestivo dei carabinieri, allertati dal 112, la salva trattenendola e impedendole di cadere nel vuoto. Portata in codice verde all’ospedale Niguarda per osservazione, questa donna rappresenta il dramma silenzioso di milioni di italiani abbandonati: oltre **4 milioni di over 65** vivono soli nel nostro Paese, con un senso di isolamento che esplode proprio durante le feste, quando tutti fingono famiglia e calore.
E intanto? Migliaia di italiani – volontari, missionari, ONG buoniste – partono o raccolgono fondi per volare in Africa a “aiutare” popolazioni lontane: campi di volontariato in Tanzania, missioni in Uganda, Madagascar, Senegal, container di aiuti per Etiopia e Eritrea, pranzi solidali in villaggi remoti. Associazioni come Gruppo Missioni Africa, ACAV Trentino, Africa Mission e tante altre ecclesiali o laiche pompano propaganda per Natale 2025: “Volontariato in Africa per Capodanno!”, “Sostieni i bambini del Madagascar!”, “Impianti fotovoltaici per missioni in Burundi!”. Perfino politici come il Sottosegretario Rauti passano il Natale con militari in Gibuti, predicando “umanità” nel Corno d’Africa.
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Ma che ipocrisia assassina è questa? La carità comincia da casa, dal prossimo che sta nell’appartamento accanto, non da migliaia di chilometri di distanza! Mentre un’anziana italiana arriva a tentare il suicidio per mancanza di una voce amica, questi “salvatori del mondo” ignorano i nostri anziani soli, poveri, fragili – oltre 120mila solo in Sardegna, milioni in tutta Italia – che muoiono di isolamento e povertà proprio sotto i nostri occhi.
La solitudine uccide più di tante malattie: è il male del secolo per i nostri vecchi, aggravato da pensioni da fame, servizi tagliati e famiglie disintegrate. Eppure, le risorse – tempo, denaro, energie – vanno a finanziare voli, container e progetti in Africa, spesso per popolazioni che crescono demograficamente a ritmi esplosivi mentre noi invecchiamo e ci estinguiamo.
Basta con questo globalismo falso e peloso! Prima gli italiani: visitate l’anziano del palazzo, portate un pasto al vicino solo, aiutate chi sta qui, non chi sta laggiù per sentirsi “buoni” su Instagram. La vera solidarietà è vicina, non esotica. Altrimenti, altre anziane come questa finiranno per gettarsi nel vuoto, mentre i volontari brindano in savana. Italia agli italiani, carità ai nostri prima di tutto!



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