Sostituzione Etnica in Corso: Immigrati TRIPLICATI in 20 anni
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### La Sostituzione Etnica è in Corso: Dati Allarmanti su Immigrazione e Scuola in Italia
Mentre i negazionisti continuano a ripetere che “la sostituzione etnica non esiste”, i numeri ufficiali parlano chiaro e gridano un allarme che non può più essere ignorato. In soli 20 anni, l’Italia ha subito una trasformazione demografica senza precedenti, con l’arrivo massiccio di popolazioni straniere che stanno progressivamente alterando la composizione etnica, culturale e religiosa del nostro Paese. I dati, tratti da fonti ufficiali come ISTAT e Ministero dell’Istruzione, rivelano un aumento esplosivo della presenza straniera, alimentato da immigrazione regolare, ricongiungimenti familiari e natalità elevata tra le comunità immigrate.
**Popolazione straniera: da 2,4 milioni a oltre 7,7 milioni in due decenni**
Intorno al 2005, la popolazione straniera residente in Italia era di circa 2,4 milioni di persone (dati ISTAT al 1° gennaio 2005). Oggi, al 1° gennaio 2025, questa cifra ha superato i 5,4 milioni, con stime che indicano un incremento del oltre 125% netto, ma se consideriamo le dinamiche reali – inclusi gli effetti delle acquisizioni di cittadinanza che “mascherano” parte della crescita – l’impatto è ancora più drammatico. Il tweet citato parla di 7,7 milioni, forse includendo irregolari o proiezioni estese, ma anche con i dati ufficiali la crescita è impressionante: un raddoppio abbondante in 20 anni, mentre la popolazione italiana autoctona cala drasticamente a causa del saldo naturale negativo (-206.000 italiani nel solo 2024).
Questo non è un fenomeno naturale: è il risultato di politiche immigratorie lassiste, che hanno permesso ingressi continui per lavoro, studio e soprattutto ricongiungimenti familiari. I ricongiungimenti, in particolare, agiscono da moltiplicatore: un immigrato regolare porta con sé familiari, che a loro volta generano nuovi nati e ulteriori ricongiungimenti, creando catene migratorie inarrestabili.
**Scuole invase: studenti stranieri quadruplicati, con percentuali da emergenza**
Ancora più allarmante è il dato sulle scuole. Intorno al 2004-2005, gli alunni con cittadinanza non italiana erano circa 240.000-300.000. Nell’anno scolastico 2022/2023, questo numero ha raggiunto i 915.000 circa (dati MIUR), con un aumento del oltre 281%, come evidenziato nel post. Questi studenti rappresentano ormai oltre il 10% del totale nelle scuole italiane, con picchi drammatici al Nord: in regioni come Lombardia ed Emilia-Romagna, la presenza supera il 20-25% in molte classi, rendendo impossibile una vera integrazione e creando ghetti culturali nelle aule.
Molti di questi alunni sono “seconda generazione”, nati in Italia da genitori stranieri, ma con identità culturali spesso lontane dai valori italiani. La dispersione scolastica tra gli stranieri è tre volte superiore a quella degli italiani (30% vs 10%), e questo genera problemi di integrazione, delinquenza giovanile e pressione sui servizi educativi. Le nostre scuole, un tempo baluardo della cultura nazionale, stanno diventando terreno di scontro culturale, con richieste di menù halal, preghiere islamiche e lezioni “adattate” che minano l’unità nazionale.
**Il ruolo dell’immigrazione islamica: una minaccia culturale crescente**
Tra le comunità straniere, una quota significativa proviene da Paesi a maggioranza islamica (Marocco, Albania, Bangladesh, Pakistan, Tunisia, Egitto). Stime attendibili (Fondazione ISMU e IDOS) indicano che i musulmani residenti in Italia – inclusi stranieri e naturalizzati – superano i 2,7 milioni, con la componente straniera intorno a 1,7 milioni (oltre il 30% degli stranieri residenti). I cristiani restano la maggioranza tra gli immigrati (circa 53%), ma l’Islam è la seconda religione e cresce più velocemente, grazie a natalità elevata e immigrazione continua da aree islamiche.
Questa presenza non è neutra: porta con sé valori spesso incompatibili con la nostra civiltà occidentale, come evidenziato da casi di radicalizzazione, segregazione di genere e pressioni per riconoscere la sharia. I ricongiungimenti familiari amplificano il fenomeno, importando intere famiglie da contesti culturali arretrati.
**È ora di agire: azzerare l’immigrazione regolare da Paesi islamici e bloccare i ricongiungimenti**
Questi dati non sono “statistiche”: sono la prova di una sostituzione etnica in atto, voluta o tollerata da élite politiche che sacrificano l’identità italiana sull’altare del multiculturalismo fallimentare. Continuare così significa condannare le future generazioni a vivere in un’Italia irriconoscibile, frammentata e conflittuale.
È urgente un cambio radicale: **azzeramento immediato dell’immigrazione regolare da Paesi a maggioranza islamica** e **blocco totale dei ricongiungimenti familiari**, che rappresentano il principale canale di ingresso chain migration. Solo fermando questi flussi potremo preservare la nostra identità, la sicurezza e la coesione sociale. L’Italia agli italiani: non è razzismo, è sopravvivenza.
“La sostituzione etnica non esiste” (cit)
👉 In Italia, in 20 anni, la popolazione straniera è passata da poco più di 2 milioni a 7,7 milioni, con un aumento del 273%
👉 In soli 20 anni, gli studenti stranieri sono passati da quasi 240mila a 915mila, un aumento del 281%
(Questo…— Francesca Totolo (@fratotolo2) December 26, 2025



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