I sindaci PD in piazza ad scoltare l’imam Hannoun sono pericoli pubblici

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By V dicembre 28, 2025 14:30

I sindaci PD in piazza ad scoltare l’imam Hannoun sono pericoli pubblici

### I Sindaci della Kefiah: Sala, Lepore e gli Altri Flirtano con Hamas e Non Si Dimettono Mai

L’articolo de Il Giornale del 28 dicembre 2025 aggiunge un altro capitolo vergognoso alla saga della sinistra italiana abbracciata all’islam radicale: sindaci come Beppe Sala a Milano e Matteo Lepore a Bologna hanno condiviso piazze, lezioni e manifestazioni con Mohammad Hannoun – oggi arrestato come capo della cellula italiana di Hamas – e le sue associazioni che raccoglievano milioni per il terrorismo. Non una foto isolata, non un incontro casuale: vere e proprie “lezioni” pubbliche, eventi organizzati, palchi condivisi con chi finanziava razzi e attentati.

Sala e Lepore, insieme ad altri amministratori locali di sinistra, hanno ospitato Hannoun in contesti ufficiali, lo hanno fatto parlare di “pace” e “solidarietà palestinese” mentre i suoi bonifici finivano ad Hamas. A Milano, la moschea di via Padova – hub della rete radicale – ha goduto di tolleranza e spazi pubblici. A Bologna, Lepore ha marciato in cortei pro-Palestina accanto a figure legate alle stesse associazioni. E ora? Silenzio assoluto. Nessuna dimissione, nessuna presa di distanza netta, nessuna autocritica. Solo imbarazzati comunicati che invocano la “buona fede”.

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Ma la domanda che brucia è una sola: **perché questi sindaci non si sono ancora dimessi?** Se un amministratore di destra avesse condiviso un palco con un soggetto poi accusato di finanziare terrorismo – anche solo per una foto – sarebbe già stato travolto da dimissioni forzate, interrogazioni parlamentari, titoloni sui giornali e linciaggio mediatico. Per Sala, Lepore e compagnia, invece, tutto scivola via come nulla fosse. Due pesi e due misure: il tribunale politico rossogiallo perdona solo i suoi.

Il pericolo è mortale e va ben oltre lo scandalo fotografico. Avere sindaci e amministratori locali che – volontariamente o “involontariamente” – flirtano con reti estremiste islamiche significa consegnare le città a un cavallo di Troia culturale e securitario. Sono proprio questi primi cittadini che concedono permessi per nuove moschee, autorizzano centri islamici, erogano finanziamenti indiretti a associazioni “culturali” musulmane, assegnano spazi pubblici per preghiere di massa e manifestazioni pro-Hamas travestite da “pace”.

Non è un caso: chi stringe la mano a Hannoun oggi concede domani la moschea in zona periferica, il centro culturale finanziato con soldi comunali, il terreno per il “luogo di culto” che diventerà base di radicalizzazione. Milano e Bologna sono già laboratori di questa resa: quartieri trasformati in enclavi, scuole con maggioranze straniere, sicurezza compromessa, e sindaci che continuano a parlare di “accoglienza” mentre le loro città diventano terreno fertile per l’islam politico.

Questo contatto, anche se “involontario”, non è mai innocente. Chi amministra una città ha il dovere di verificare con chi condivide palchi e piazze. Ignorare i legami di Hannoun con Hamas significa o complicità ideologica o incompetenza grave – in entrambi i casi, motivi più che sufficienti per dimettersi. Ma la sinistra non lo fa mai: preferisce nascondersi dietro la “buona fede” riservata solo a chi sta dalla parte “giusta”.

Il vero scandalo è che questi sindaci continuano a governare città che stanno cambiando faccia grazie alle loro politiche migratorie lassiste. Quote di immigrati islamici sempre più alte, ricongiungimenti familiari infiniti, tolleranza verso centri radicali: tutto questo alimenta esattamente le reti che Hannoun rappresentava. Le moschee concesse diventano caserme della jihad finanziaria, i finanziamenti pubblici deviati finanziano il terrore, e le piazze “solidali” diventano palcoscenici per la propaganda anti-occidentale.

È ora di chiedere conto: **Sala, Lepore e tutti i sindaci che hanno flirtato con Hannoun devono dimettersi immediatamente**. Non basta un comunicato di circostanza: serve un atto di responsabilità verso i cittadini che pagano le conseguenze della loro ingenuità o complicità. E non finisce qui: revocare ogni permesso a moschee e centri legati a reti radicali, bloccare finanziamenti a associazioni musulmane sospette, indagare su ogni concessione edilizia o contributo erogato negli ultimi anni.

Meloni ha il dovere di intervenire: non bastano arresti centrali se a livello locale i sindaci di sinistra continuano a spalancare porte al radicalismo. Serve una legge che vieti contatti ufficiali con organizzazioni legate a terrorismo, che imponga controlli rigorosi su moschee e centri islamici, che punisca amministratori che mettono a rischio la sicurezza nazionale.

L’Italia non può permettersi sindaci che stringono mani insanguinate e poi invocano la “buona fede”. Il pericolo è reale: avere amministratori locali complici – volontariamente o no – dell’estremismo islamico significa consegnare le nostre città al nemico. Dimissioni immediate, chiusura di moschee infiltrate, azzeramento dell’immigrazione regolare islamica: solo così si protegge l’Italia. Altrimenti, la prossima “lezione” di Hannoun la pagheremo con il sangue, non solo con i soldi.

I sindaci PD in piazza ad scoltare l’imam Hannoun sono pericoli pubblici ultima modifica: 2025-12-28T14:30:36+00:00 da V
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By V dicembre 28, 2025 14:30
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1 Comment

  1. Steobaldo dicembre 28, 14:50

    …ma dai! La foto è un montaggio nel quale comunque si riconosce il leprotto mannaro con la sua tipica espressione da rincoglionito (del resto non dispone che di quella…per qualunque occasione) e se non sbaglio ci avete inserito anche quel gran pezzo dell’Ubalda…certo che se la foto non è vera è ben pensata

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