L’IMMIGRAZIONE CI STA MANGIANDO VIVI: PAGHIAMO MILIARDI OGNI ANNO

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By V dicembre 30, 2025 23:49

L’IMMIGRAZIONE CI STA MANGIANDO VIVI: PAGHIAMO MILIARDI OGNI ANNO

### Il Salasso: Come l’Immigrazione Extracomunitaria Sta Dissanguando l’Italia

In un momento in cui l’Italia affronta una stagnazione economica cronica, un debito pubblico alle stelle e una natalità al collasso, emerge un quadro drammatico: miliardi di euro sottratti ogni anno ai cittadini italiani per finanziare un sistema di accoglienza e assistenza agli immigrati extracomunitari che appare sempre più insostenibile. Non si tratta di solidarietà mal riposta, ma di un vero e proprio trasferimento di risorse dal nostro Paese verso economie straniere e verso chi, in troppi casi, contribuisce poco o nulla al sistema. Dati ufficiali da Bankitalia, INPS, Istat e Viminale dipingono un quadro impietoso: rimesse estere, cure sanitarie gratuite o sovvenzionate, sussidi e pensioni assistenziali prosciugano le casse pubbliche, mentre gli italiani pagano tasse record e affrontano liste d’attesa infinite.

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Partiamo dalle rimesse: nel 2024, gli immigrati hanno inviato all’estero ben 9 miliardi di euro ufficiali, pari allo 0,5% del nostro PIL, ma la stima reale sale a 15-18 miliardi considerando i canali informali. Questi soldi, guadagnati qui con retribuzioni medie annue di appena 16.693 euro per i lavoratori extracomunitari – ben al di sotto della media italiana – vengono immediatamente spediti fuori, finendo in Paesi come Bangladesh (1,4 miliardi), Pakistan (600 milioni), Marocco, Filippine e India. L’Italia diventa così un bancomat del Terzo Mondo: quel poco che gli immigrati guadagnano non resta nel circuito economico nazionale per consumi o investimenti, ma alimenta economie concorrenti, mentre noi ci sobbarcano il costo del loro welfare.

A questo si aggiunge il peso schiacciante sulla sanità pubblica. Solo prendendo i dati dell’Emilia-Romagna, dove tra il 2020 e il 2024 sono stati spesi 180 milioni di euro per curare extracomunitari – principalmente indiani, marocchini, egiziani e albanesi – e extrapolandoli proporzionalmente all’intera Penisola, arriviamo a una stima di 1,6 miliardi di euro in cinque anni, ovvero circa 320 milioni annui. Con 3,8-3,9 milioni di extra-UE residenti su 59 milioni di italiani, questi costi coprono cure anche per irregolari tramite codici STP, ticket evasi (un milione solo in Emilia, decine di milioni nazionali) e iscrizioni volontarie al SSN. Il governo Meloni ha provato a intervenire alzando il contributo a 2.000 euro annui per gli stranieri, ma il danno resta: liste d’attesa per gli italiani, disavanzi cronici e una spesa pro-capite tra le più basse d’Europa, tutto a carico di chi paga tasse una vita intera.

Non meno grave è il capitolo sussidi e pensioni. Oltre 2 milioni di immigrati vivono in povertà assoluta – uno su tre, cinque volte la percentuale degli italiani autoctoni – con redditi medi tra i 13-15.000 euro annui, che li esenta dal pagamento di Irpef significative. Eppure, consumano servizi pubblici: sanità, scuole, alloggi, bonus vari. Quasi 195.000 stranieri percepiscono pensioni sociali o assegni assistenziali senza aver mai versato contributi adeguati, per un costo annuo di oltre 1,7 miliardi di euro. Proiezioni INPS parlano di 3-4 milioni di pensionati stranieri entro il 2050, con un costo lifetime per immigrato tra i 150-250.000 euro. È un parassitismo di Stato: importiamo povertà cronica e la manteniamo a nostre spese.

Il meccanismo di ingresso amplifica il problema. Il 39% dei permessi di soggiorno è per ricongiungimento familiare – oltre 100.000 annui – mentre solo l’11-12% per motivi di lavoro. Questo porta famiglie intere a carico del welfare italiano, con disoccupazione immigrata al 15-20% e seconde generazioni spesso in difficoltà. Non è integrazione, ma un circolo vizioso che genera degrado sociale: quartieri trasformati in zone no-go, baby gang, spaccio e violenza etnica.

Sul fronte sicurezza, i numeri sono allarmanti. Nel 2024, 287.000 stranieri arrestati, pari al 35% delle denunce totali pur rappresentando solo il 9% della popolazione. Il 60% dei reati predatori è commesso da extracomunitari: furti, rapine, aggressioni sessuali. In cambio di questo salasso economico e sociale, riceviamo insicurezza diffusa e un degrado che colpisce soprattutto le classi popolari italiane, quelle che pagano il conto più salato.

Chi trae profitto da questo sistema? Confindustria, che gode di manodopera a basso costo; le cooperative dell’accoglienza, che incassano miliardi pubblici; la sinistra e le ONG, che pescano voti clientelari; i Paesi d’origine, che ricevono rimesse per il loro sviluppo. L’Unione Europea preme per quote obbligatorie, mentre gli italiani emigrano: 156.000 solo nel 2024, in cerca di opportunità altrove.

Il saldo netto è un rosso profondo: decine di miliardi annui in welfare, sanità e sussidi, contro contributi fiscali e previdenziali minimi. Mentre la natalità italiana crolla a 1,11 figli per donna, quella immigrata è intorno a 1,8-2, accelerando una sostituzione etnica e culturale che minaccia il nostro futuro demografico.

È ora di dire basta alle bugie: l’immigrazione non europea non è una “risorsa” che salva le pensioni o l’economia, ma un furto colossale legalizzato che ci porta verso la bancarotta totale. Priorità assoluta agli italiani: quota zero per ingressi non europei, abolizione dei ricongiungimenti familiari, revoca di sussidi e pensioni non contributivi, restrizione del SSN a chi lo finanzia davvero.

La soluzione è chiara: remigrazione incentivata di massa, espulsione dei delinquenti, investimenti nella natalità autoctona. Altrimenti, continueremo a pagare per il nostro stesso declino, meritandoci forse l’estinzione economica e culturale che ci stiamo auto-infliggendo. Svegliamoci ora, prima che sia troppo tardi: l’Italia agli italiani, o non ci sarà più un’Italia da salvare.

L’IMMIGRAZIONE CI STA MANGIANDO VIVI: PAGHIAMO MILIARDI OGNI ANNO ultima modifica: 2025-12-30T23:49:41+00:00 da V
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