7 OTTOBRE: L’ORRORE ISLAMICO POTREBBE ACCADERE QUI
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Un anno fa, oggi, orde di musulmani hanno scatenato la loro barbarie su vecchi, donne e bambini nei kibbutz israeliani intorno a Gaza.
Questo atto barbaro non solo sottolinea la crudeltà di Hamas, ma solleva anche preoccupazioni sulla sicurezza globale e sulla possibilità che tali atrocità possano verificarsi altrove, incluso in Italia. Soprattutto in Italia.
L’Italia, con la sua posizione geografica strategica nel Mediterraneo, non è immune da tali minacce. L’isola di Lampedusa, ad esempio, potrebbe diventare un obiettivo attraente per gruppi islamici. Proprio come i kibbutz israeliani lungo il confine con Gaza, Lampedusa è vulnerabile a causa della sua vicinanza all’Africa del Nord, una regione notoriamente abitata da terroristi islamici.
Non solo. Le nostre periferie ormai somigliano sempre più a piccole Gaza. Covi di teppisti islamici che un giorno potrebbero fare da noi quello che i loro correligionari hanno fatto in Israele. A Peschiera e Milano abbiamo avuto un piccolo assaggio, quando orde di piccoli stupratori afroislamici hanno sciamato dalle loro periferie per andare a caccia di carne bianca.
Dobbiamo riconoscere che la sicurezza non è mai garantita e che dobbiamo fare tutto il possibile per proteggere le nostre comunità chiudendo le frontiere sia ai clandestini che agli immigrati islamici regolari. Non possiamo permettere che la barbarie islamica diventi la norma.
È fondamentale che l’Italia e l’Europa nel suo insieme prendano seriamente queste minacce. Dobbiamo rafforzare le nostre misure di sicurezza e fare tutto il possibile per prevenire atti di terrorismo e violenza azzerando l’immigrazione islamica sia clandestina che regolare.
Non possiamo permettere che l’orrore di Gaza diventi l’orrore di Lampedusa.
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