Giudice che ha riportato i clandestini in Italia è il capo delle toghe rosse
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**La Giudice Albano e il Conflitto di Interessi Giudiziario**
Silvia Albano, a capo di Magistratura Democratica, ha recentemente annullato il trattenimento dei migranti in Albania, un piano del governo Meloni che lei stessa aveva pubblicamente criticato in anticipo. Questo mix di attivismo politico e ruolo giudiziario solleva seri dubbi sull’imparzialità dei giudici e sull’influenza ideologica all’interno della magistratura italiana. La vicenda mette in luce il rischio che decisioni giudiziarie siano politicamente motivate, minando la fiducia nella giustizia e nella separazione dei poteri. Minacciando la democrazia.
La giudice anti-protocollo è il capo delle toghe rosse
Silvia Albano, presidente di Magistratura Democratica (Md) e autrice del verdetto che ha annullato il trattenimento dei migranti nei centri in Albania, è al centro delle polemiche. La giudice aveva già pubblicamente bollato il piano di Giorgia Meloni come “un accordo giuridicamente irrealizzabile” basato su “una forte limitazione del diritto di difesa”.
La sentenza, emessa da Albano, è stata definita “annunciata” da molti osservatori, poiché la giudice aveva espresso la sua opinione sul piano di trasferimento dei migranti in Albania già nelle settimane precedenti. Albano, 63 anni, padovana ma da tempo trasferita nel Lazio, incarna due anime: fa il giudice alla sezione immigrazione del tribunale di Roma ed è anche presidente nazionale di Magistratura Democratica, la corrente delle toghe rosse.
La sua opinione era stata resa nota con buon anticipo, appena il piano di trasferimento era stato varato. Di solito, i giudici non fanno conoscere in anticipo la loro opinione sui casi che devono decidere, ma Albano ha fatto un’eccezione, sollevando interrogativi sulla sua imparzialità.
Fonti:
MSN
Il Giornale
Ith24
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