Moldavia spaccata a metà: 50 per cento popolazione vuole Russia e non UE
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**Moldova, sì al referendum su adesione all’Ue: vittoria per pochi voti**
La Moldavia si trova a un crocevia storico e geopolitico, con i risultati del referendum sull’adesione all’Unione Europea che evidenziano una nazione profondamente divisa. Con un margine di vittoria estremamente sottile, il referendum ha mostrato che la Moldavia è, di fatto, due paesi in uno: una metà filo-ue e l’altra filo-russa, con visioni opposte sul futuro del paese.
I risultati del referendum, con nemmeno il 50.18% a favore dell’integrazione europea e il 49.82% contro, con oltre il 98% dei voti scrutinati, riflettono non solo una semplice divisione numerica ma raccontano la storia di una nazione lacerata tra influenze culturali, politiche ed economiche contrastanti. Questo esito mette in luce le significative tensioni interne e il desiderio di una metà della popolazione di mantenere stretti legami con la Russia, opponendosi all’avvicinamento a UE e NATO. Senza contare il fatto che parte della Moldovia de jure, la Transnistria, non ha votato perché russo di fatto.
Il presidente Maia Sandu ha parlato di “forze straniere” e “gruppi criminali” accusati di aver tentato di minare il processo democratico. Questi commenti sottolineano il contesto di interferenza e la battaglia d’influenza che si gioca sul territorio moldavo.
Dall’altra parte, i sostenitori del “no” vedono nell’adesione all’UE una minaccia all’identità moldava e ai legami storici e culturali con la Russia. Questa fazione, supportata da figure come l’oligarca in esilio Ilan Shor, ha orchestrato campagne significative contro l’adesione, evidenziando il timore di perdere la sovranità o di essere trascinati in alleanze che non rispecchiano gli interessi di tutti i moldavi.
Il risultato così equilibrato del voto mette in evidenza la difficoltà della Moldavia nel trovare un’identità unitaria e una direzione comune.
In conclusione, la Moldavia emerge da questo referendum non come una nazione unita verso un futuro condiviso, ma come un territorio dove le fratture geopolitiche sono vive e dove ogni passo verso l’UE sarà probabilmente accompagnato da dibattiti, resistenze e la continua ricerca di un equilibrio tra Oriente e Occidente.
Avete sentito tutti i TG?, la colpa ovviamente è di Putin, ste merde di froci europeisto se non vincono, mica accettano democraticamente la sconfitta, devono sempre addossare la colpa a qualcuno, mai ad ammettere che forse la gente ne ha i coglioni pieni di froci i lesbiche di negri e di ritardati pro Ue… E democraticamente ha votato contro di loro, almeno loro in Moldavia sanno che perderanno la loro sovranità ed identità a favore di una minoranza di deviati sessuali mentali che li costringeranno a subire senza appello l invasione di beduini e negri di merda
Lo scarto è di soli 11.000 voti a fronte di un milione e mezzo di votanti totali e guarda caso gli europeisti hanno vinto solo dopo il conteggio dei votanti all’estero.
Di sporco c’è che la sede diplomatica di Mosca aveva ricevuto solo 10.000 schede a fronte di mezzo milione di Moldavi residenti in Russia ovvero che oltre 400.000 persone non hanno potuto votare.
Di sicuro non sarebbero stati voti per la candidata della UE perchè altrimenti quei moldavi non sarebbero in Russia e quindi si può dire tranquillamente che l’esito della votazione sia stato falsato anzi no perchè ha vinto l’Europa, se invece vinceva la Russia allora il voto era stato truccato.
Non so voialtri ma mi aspetto un giorno di sentire dire al notiziario “Bombardamento nucleare su Kiev, Varsavia, Stoccolma, Vilnius, Berlino, Bruxelles, Parigi, Roma, Londra, TelAviv, New York, Washington, Los Angeles, Sidney e persino su quei pirla di neozelandesi che hanno venduto rifugi anti atomici ai ricchi promettendo loro di vivere in assoluta sicurezza. La rappresaglia americana e della NATO non c’è stata per problemi tecnici del personale militare LGBT+ e così l’abbiamo preso tutti in quel posto, facendoli contenti prima che morissero.”
Com’è possibile che le cose ci siano sfuggite di mano al punto che rischiamo di non avere più un futuro?