Toghe europee: “italiani razzisti devono dare le loro case ai rom”
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### Proprietà Privata Sotto Attacco: Il Caso dell’ECRI e i Proprietari di Immobili
Il diritto alla proprietà privata sotto attacco. Emerge una notizia che sta sollevando non poche polemiche. L’ECRI (European Commission against Racism and Intolerance) del Consiglio d’Europa non si è limitato a definire ‘razzista’ la polizia italiana ma ha anche criticato i proprietari di immobili in Italia, accusandoli di “discriminazione per non voler affittare le proprie case ai rom”, attribuendo questo comportamento a “sentimenti anti-Rom”.
Questa mossa dell’ECRI non solo mette in discussione le libertà individuali dei proprietari, ma sembra anche ignorare che i rom non dovrebbero stare in Italia. E dove sta il diritto di scegliere a chi affittare la propria casa? Presto criticheranno anche chi non dà il culo agli immigrati?
La fonte principale delle informazioni dell’ECRI su questa questione sembra essere l’Associazione 21 luglio, un’organizzazione nota per essere finanziata dalla fondazione di George Soros, figura controversa e spesso al centro di dibattiti su ingerenze in politiche nazionali attraverso il finanziamento di ONG e gruppi di interesse. Che tra l’altro ha anche infiltrato con propri giudici attivisti la CEDU, il tribunale dello stesso Consiglio d’Europa.
Questa rivelazione aggiunge un ulteriore strato di complessità: può una fonte finanziata da un magnate con chiari interessi politici essere considerata imparziale nel giudicare questioni di discriminazione? La questione diventa allora non solo di diritti dei proprietari, ma anche di come e da chi vengono influenzate le politiche sui diritti umani e la discriminazione in Europa.
La reazione dei proprietari e di molti cittadini è di indignazione. Si argomenta che la proprietà privata, conquistata spesso con anni di sacrifici, debba essere gestita secondo la volontà del proprietario. La pressione per affittare a specifici gruppi, basata su sentimenti o politiche di inclusione, rischia di trasformare un diritto in un obbligo sociale, minando il principio stesso di proprietà privata.
Inoltre, questa situazione mette in luce un problema più ampio: fino a che punto le organizzazioni internazionali possono dettare le politiche interne degli stati? Perché l’Italia non esce da queste organizzazioni che sono espressione di elementi ostili alla nostra identità?
I proprietari di case si chiedono se il prossimo passo sarà un obbligo legale, trasformando così un diritto in una concessione statale. Questo caso potrebbe aprire un precedente per ulteriori ingerenze nelle libertà individuali: imporranno lo ius primae noctis perché è ‘discriminatorio’ non concedere la propria donna ad altri ‘meno fortunati’?
Case ai rom, un abominio contronatura perchè sono nomadi e vogliono farli diventare stanziali… anni fa una signora “pezzo grosso” dell’UE di origine lussemburghese (non rammento affatto il nome tanto lei era inutile) fece un cazziatone in parlamento alla Francia perchè respingeva i rom, Sarcozzì le rispose di prenderseli a casa sua, e la tipa istericamente (spaventata) ribattè’ che non si poteva fare perchè era proibito dalla legge del suo paese.
Ma chi sono i lussemburghesi? Sono quei figli di padre ignoto che uniscono i vantaggi dell’essere in pratica degli svizzero-tedeschi (che puzzano sempre di formaggio) a quelli dell’essere cittadini dell’UE ovvero che sono ricchi da fare schifo ma si fanno mantenere per la spesa pubblica perchè sono pochi e piccoli…
Hanno piu fabbrichette loro che i distretti economici dell’Emilia ma loro le fondano e le dirigono, ci lavorano gli sfigati che devono fare i pendolari perchè devono abitare in Germania.
Corollario: un lussemburghese per bene va a lavorare a piedi perchè abita davanti alla sua fabbrichetta…