“Noi negri maltrattati”, africano accusa poliziotti e italiani
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### Il Culto del Vittimismo: Una Riflessione sul Caso del Medico Congolese
Durante il programma televisivo di Paolo Del Debbio, un medico connazionale della Kyenge, congolese, ha detto che secondo lui, non solo i poliziotti, ma tutti gli italiani sarebbero influenzati dai politici a nutrire odio verso “noi negri”, sentendo un disprezzo generalizzato.
Questa narrazione, tuttavia, solleva più di una perplessità e merita un’analisi che vada oltre la semplice reazione emotiva. Il vittimismo dei negri è noto. Insieme alla violenza è la loro più distinguibile peculiarità. Esaltata da un sistema mediatico e politico che adora le ‘vittime’.
L’intervistato ha iniziato con un’avvertenza: “Non si può parlare di razzismo perché sarebbe offendere le autorità in questo Paese”. Naturalmente, subito dopo è giunto il consueto “però” che ha aperto la via a una sequela di affermazioni velenose. “C’è il disprezzo, noi negri d’Italia percepiamo il disprezzo addosso da qualche tempo”, ha lamentato il dottore. Successivamente ha lanciato un affondo politico.
Non poteva mancare il diretto riferimento al vicepresidente del Consiglio, Matteo Salvini: da quando ha ricoperto la carica di ministro dell’Interno (quindi dal 2018 al 2019, sotto il primo governo Conte) guidando le forze di polizia italiane, ha dichiarato il dottore, gli ufficiali “si sono sentiti autorizzati a comportarsi secondo le direttive della politica”. Dunque, il leader della Lega avrebbe fornito il pretesto affinché le forze dell’ordine adottassero la sua visione. Un’affermazione che si commenta da sé. Del resto, il presentatore Paolo Del Debbio, visibilmente irritato, ha sottolineato quanto questa prospettiva fosse eccessiva: “Cioè, ammesso che Salvini sia razzista, tutti sono diventati razzisti?”.
“Non ho detto che Salvini è razzista”, si è subito corretto l’ospite. Il quale, dopo una rettifica solo apparente, ha messo sul tavolo un’altra critica acuta: “Loro lo fanno per un problema di consenso. Solo per ottenere un voto in più, sia la Lega che Fratelli d’Italia implementano queste strategie”. E non si è fermato: l’uomo di origini congolesi è convinto che “maltrattano principalmente i negri”. A quel punto, Del Debbio ha chiesto di esporre concretamente in cosa consisterebbero questi presunti maltrattamenti, e la risposta è stata in linea con il tono delle accuse lanciate: “La mancanza di rispetto”.
“Solo pregiudizi sulle forze dell’ordine. Potrebbero seguire denunce contro le diffamazioni”
È giunta anche la più tipica espressione di vittimismo: “Se lei avesse la pelle scura la sentirebbe sulla sua pelle”. E nel finale, l’ospite ha concluso degnamente il suo discorso, sostenendo che i poliziotti sono come tutti gli italiani: “Non c’è differenza nel comportamento.
Il popolo italiano è istigato dai politici a odiare noi negri”. Chiaramente, insiste il dottore: il razzismo non è il problema. Anzi, la situazione è ancora più grave: si accusa gli italiani e le forze di polizia di essere strumentalizzati dalla destra. Centro.
Il problema con il vittimismo è che esso tende a creare una dicotomia tra “vittime” e “persecutori” che raramente riflette la complessità delle interazioni umane. Inoltre, quando tali accuse vengono lanciate in contesti pubblici senza il filtro di un’analisi critica, si rischia di polarizzare ulteriormente la comunità, rendendo le persone più difensive e meno aperte al dialogo.
Il caso del medico congolese ci ricorda l’importanza di non cadere nella trappola del vittimismo. Essere vittima di un’ingiustizia non giustifica l’adozione di uno status di vittima permanente, che può portare a una paralisi sociale dove ogni critica o ogni malinteso viene letto attraverso la lente del pregiudizio razziale.
Infine, è essenziale promuovere una cultura della responsabilità individuale e collettiva. Se stupri e ti arrestano, lo fanno perché sei uno stupratore, non perché sei negro.
Congolesi?
Chissà perchè non dicono mai nulla dei massacri di Kindu e di Koluezi, forse perchè le vittime erano bianche…
NB: se cercate notizie sul massacro di Koluezi (più o meno si scrive così) non le trovate certo su Google per ovvi motivi di pudore, guardate sui siti della Legione Straniera francese che fu chiamata a togliere le castagne dal fuoco…
e un medico congolese ci viene a fare la predica? Se non gli va bene restare in Italia che ritorni subito al suo paese dove hanno bisogno di dottori!