Migranti: nuovo gruppo verso l’Albania, giudice di Catania annulla trattenimento
Un nuovo gruppo di migranti è stato trasferito sulla nave Libra della Marina Militare a sud di Lampedusa e, dopo lo screening a bordo, sarà trasferito in Albania. Il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, ha confermato che le operazioni di trasporto verso l’Albania possono riprendere e si è detto fiducioso che il decreto sui Paesi sicuri possa superare la mancata convalida dei trattenimenti da parte dell’autorità giudiziaria.
Tuttavia, il tribunale di Catania ha annullato il provvedimento di trattenimento per un migrante egiziano, sostenendo che l’Egitto non è un Paese sicuro a causa delle gravi violazioni dei diritti umani. Questa decisione ha suscitato l’ira del governo, che vede in queste sentenze un ostacolo alla gestione dei flussi migratori e ai rimpatri.
Nonostante le difficoltà, il governo italiano è determinato a portare avanti il modello Albania. La premier Giorgia Meloni ha dichiarato che il protocollo con l’Albania proseguirà e che il governo è pronto a superare ogni sentenza irragionevole.
Il modello Albania “va avanti con ancor più convinzione”. Nessuno stop, dunque, “anche perché quel che sta accadendo conferma quel che sostenevamo sin dal principio: il problema non è il Memorandum firmato con Tirana, il problema vero è che, stando alle pronunce di alcuni giudici, i rimpatri non avrebbero più ragione d’essere, dovremmo tenerci tutti gli irregolari in Italia. E così non può andare…”. Fonti di governo all’Adnkronos non nascondono “la rabbia”, così la definiscono senza giri di parole, per un nuovo stop arrivato da un Tribunale, stavolta da un giudice di Catania che non ha convalidato il trattenimento disposto dal questore di Ragusa di un migrante arrivato dall’Egitto, in barba al dl varato dal governo lo scorso 21 ottobre per blindare la lista dei Paesi considerati, giustappunto, sicuri, Cairo compreso. “Una scelta politica che non spetta ai giudici”, la convinzione che rimbalza nel governo.
Tuona Matteo Salvini: “Per colpa di alcuni giudici comunisti che non applicano le leggi, il Paese insicuro ormai è l’Italia. Ma noi non ci arrendiamo”, promette battaglia il leader della Lega. E non è l’unico nelle file della maggioranza. Perché nel governo si rafforza la convinzione di tirare dritto.
“Arrendersi vorrebbe dire sostenere non solo che il modello Albania è sbagliato quando è destinato a diventare un modello in Europa – si dicono convinte le stesse fonti – ma rinunciare al meccanismo dei rimpatri tout court. E allora dovremmo rendere conto in Europa del perché non tuteliamo i nostri confini, che sono confini europei”. Forte di questa convinzione, il governo guarda alla nave Libra che, a largo di Lampedusa, ha iniziato i recuperi di naufraghi adulti, maschi, sani provenienti da Paesi ritenuti sicuri da trasferire in Albania.
“L’idea è di sfruttare il più possibile i due centri di Shëngjin e Gjader – viene spiegato – con numeri crescenti, sempre nei modi e nelle modalità corrette”. Dunque con numeri più sostanziosi rispetto ai primi 16, poi diventati 12, migranti approdati in Albania? “Vedremo in base alle condizioni. Quel che è certo è che non arretriamo. Il modello Albania è uno dei fiori all’occhiello di questo governo, non permetteremo che ci venga sfilato…”.
E provare a bombardare il palazzo di giustizia a Catania, tanto per far vedere chi è che detiene il potere?