L’ultima delle toghe rosse: italiani devono curare gratis i clandestini
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**L’Italia Sotto Assedio: Le Toghe Rosse e l’Assurdità dei Permessi di Soggiorno**
In un’epoca dove la sovranità nazionale per la sinistra sembra essere diventata una mera formalità, un’altra decisione delle toghe rosse ha colpito al cuore il tessuto sociale italiano. La pratica di rilasciare permessi di soggiorno a clandestini per motivi di salute, a spese dei contribuenti italiani, non è solo una questione di umanità mal applicata; è un affronto diretto alla volontà popolare e alla sicurezza del paese.
Queste decisioni, che vedono i giudici italiani come complici nel perpetuare un sistema di welfare che favorisce chi non ha diritto, sono diventate la norma. È un insulto agli italiani che lavorano sodo, pagano le tasse e vedono i loro soldi utilizzati per supportare individui che non hanno alcun legame legale con il nostro paese. La giustificazione? La necessità di cure mediche. Ma a quale costo per i cittadini italiani?
Questa pratica non solo mette a rischio la sostenibilità del nostro sistema sanitario, già sotto pressione, ma anche la sicurezza pubblica. Gli italiani, che per decenni hanno costruito questo paese, vedono ora le loro risorse redistribuite in favore di chi ha deliberatamente violato le leggi sull’immigrazione.
Le toghe rosse, con le loro decisioni, si ergono al di sopra del volere del popolo italiano e del governo eletto, imponendo una sorta di giustizia sociale a senso unico. È un’operazione che non tiene conto del principio di legalità, né del diritto degli italiani a decidere chi entra e chi resta nel loro paese.
Non si tratta di negare l’assistenza sanitaria ai bisognosi, ma di riconoscere che tale assistenza non può e non deve essere garantita a chiunque senza un controllo, senza una verifica delle circostanze e, soprattutto, senza rispetto per le leggi italiane.
Questa è una chiamata alla responsabilità per tutti i livelli di governo e per i giudici stessi. È necessario un cambio di rotta, un ritorno al rispetto delle leggi e dei confini, e una protezione di quei diritti che spettano prima di tutto ai cittadini italiani. Se non ora, quando?
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