Csm fa da scudo alle toghe rosse di Bologna
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**Una Magistratura Rosso-Sinistra: Quando la Giustizia si Fa Politica**
La risoluzione del Consiglio Superiore della Magistratura (CSM) a difesa dei giudici bolognesi, e in particolare del presidente del collegio Marco Gattuso, rappresenta l’apice dell’ipocrisia e del politicizzazione della magistratura italiana. Questa decisione di rinviare alla Corte di Giustizia dell’Unione Europea il decreto sui “Paesi sicuri” non è che l’ennesimo esempio di come una certa parte della magistratura continui a operare come un braccio politico, piuttosto che come garante dell’indipendenza e della giustizia.
### La Politicizzazione della Giustizia
Il CSM, che dovrebbe essere il custode dell’integrità e dell’autonomia della magistratura, si è trasformato in un organo di protezione per quei giudici che, come Gattuso, preferiscono fare politica piuttosto che giustizia. Questa risoluzione non è solo un atto di difesa, ma un segnale chiaro: la magistratura italiana, o almeno una sua parte considerevole, è pronta a schierarsi politicamente, usando il loro ruolo per contrastare le decisioni del governo eletto dal popolo.
### Il Silenzio del Presidente
La scelta del Presidente Sergio Mattarella di mantenere una neutralità in questo scontro è, francamente, deludente. In un momento in cui la giustizia si mescola pericolosamente con la politica, ci si aspetterebbe un intervento fermo per ricordare a tutti i protagonisti del nostro ordinamento giuridico che la loro funzione è di garantire l’applicazione della legge, non di piegarla secondo le proprie visioni politiche. Il silenzio del Presidente, in questo caso, rischia di essere interpretato come un tacito consenso a questa deriva giustizialista.
### Una Magistratura al Servizio del Popolo o di Ideologie?
La magistratura non può continuare a essere percepita come un’ala del movimento politico rosso-sinistra. I giudici, come Gattuso, sono pagati per interpretare e applicare la legge, non per creare nuovi scenari politici o per contrastare le politiche del governo attraverso sentenze di dubbia opportunità. Questo non è l’attivismo giudiziario, è un vero e proprio abuso di potere, uno schiaffo alla volontà popolare e al principio di separazione dei poteri.
### Conclusione
È tempo di un risveglio, di un ritorno alla giustizia autentica, lontana dai giochi di potere e dalle trame politiche. La magistratura deve ritrovare il suo vero ruolo, al servizio del popolo e dello Stato, non come un altro ramo della politica. La risoluzione del CSM non è solo un errore, è un segnale allarmante di come la giustizia stia perdendo il suo cammino, e di come, senza un intervento deciso, il nostro sistema legale rischia di trasformarsi in un’arma politica nelle mani di chi non accetta il verdetto delle urne.
Magistratura Politicizzata e Risposte Istituzionali
Recentemente, il Consiglio Superiore della Magistratura (CSM) ha approvato una risoluzione a tutela dei giudici di Bologna, in particolare del presidente del collegio Marco Gattuso, che ha rinviato alla Corte di Giustizia dell’Unione Europea il decreto sui “Paesi sicuri”.
Questa decisione ha suscitato reazioni contrastanti, con alcuni che vedono il CSM come un baluardo dell’indipendenza giudiziaria, mentre altri criticano la magistratura per un presunto attivismo politico.
Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha scelto di non intervenire direttamente nelle recenti tensioni tra il governo e la magistratura, mantenendo una posizione di neutralità per evitare strumentalizzazioni delle sue parole. Questa scelta ha deluso alcuni che speravano in un suo intervento più deciso per disinnescare lo scontro tra politica e toghe.
fin quanto avremo politici ignoranti la magistratura contera’ piu’ di tutti
Ritardati, cambiate la costituzione una buona volta, o lo fate a sto giro o non ce rompete piu’ i cojonj