Libri e manifestazioni vietate per timore di violenze rosse
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**Libertà di Espressione Sotto Attacco: La Sinistra Impone la Censura con la Paura**
In un paese che dovrebbe essere il baluardo della democrazia e della libertà di espressione, stiamo assistendo a una scena che sembra uscita direttamente da un regime autoritario: la proibizione di manifestazioni e presentazioni di libri per il timore di possibili reazioni violente da parte degli estremisti di sinistra. È il caso recente del corteo dei giovani di CasaPound a Milano e della presentazione di un libro della scrittrice Francesca Totolo in Toscana, entrambi eventi cancellati con la scusa di prevenire ipotetici scontri.
Questa decisione non è solo un affronto alla libertà di parola, ma rappresenta una pericolosa deriva verso l’auto-censura imposta per paura. È un chiaro segnale che il panorama politico e culturale italiano sta subendo una mutazione inquietante, dove il diritto di esprimere opinioni diverse, soprattutto se considerate ‘non gradite’ dalla sinistra, viene messo in discussione e, peggio ancora, soppresso.
Il corteo di CasaPound, un movimento che, indipendentemente dalle proprie idee, ha il diritto legittimo di manifestare come qualsiasi altro gruppo, è stato bloccato per la semplice possibilità che ci potessero essere aggressioni e violenze da gruppi di estrema sinistra. E questo non è un isolato atto di prevenzione, ma parte di una tendenza più ampia dove la minaccia di disordini da parte di attivisti di sinistra diventa un’arma per silenziare il dissenso.
Ancora più scandaloso è il caso di Francesca Totolo, una scrittrice che voleva presentare il suo libro in Toscana, ma si è vista negare la possibilità per il medesimo motivo: la paura di reazioni violente. Questo non è solo un attacco alla libertà di stampa, ma un atto di censura culturale, dove la possibilità di un dibattito aperto e la diffusione di idee diverse viene soffocata dalla paura di ritorsioni fisiche.
Questa pratica di vietare eventi per timore delle reazioni di chi non tollera il dissenso è un sintomo grave di una società che sta perdendo la sua capacità di dialogo e confronto pacifico. È una vittoria per i violenti, per quelli che, con la minaccia o con l’azione diretta, impediscono agli altri di esprimersi. Se oggi accettiamo che le manifestazioni e le presentazioni di libri vengano bloccate per paura, domani cosa ci impediranno di fare?
È necessario che le autorità e la società civile si uniscano per difendere il diritto inalienabile di ogni cittadino a esprimersi, a manifestare e a promuovere il proprio pensiero, senza che la paura di violenza detti legge. Questa è una battaglia per la democrazia e per il rispetto della pluralità di opinioni, un principio che sembra essere sempre più sotto attacco.
Sono di sinistra, non possono ragionare correttamente perchè quando si accorgono che la loro fantasia non corrisponde alla realtà non hanno dubbi: è sbagliata la realtà e continuano a fare i cazzi loro, quindi c’è libertà di opinione ma solo per la loro opinione, tutte le altre sono sbagliate e quindi vanno combattute e censurate.
Quando dico che “non tollerano di essere contraddetti” intendo gente del genere e vanno combattuti a calci nelle balle così urlano e capiscono cosa provochi il loro modo di ragionare: acuto dolore fisico.
Questa si chiama violenza, è vero, ma è didattica… e bastava una educativa sberla paterna – proibita dalla sinistra – per evitare di creare mostriciattoli convinti di essere i padroni del mondo.
Una volta la società era migliore ma “loro” l’hanno trasformata nella merda attuale e così la mia è solo legittima difesa… ci hanno chiesto di accettare i froci come uguali a noi e l’abbiamo fatto per educazione ma automaticamente è stato dichiarato che i froci sono migliori di noi.
Non potendo mandarli affanculo perchè gli piace resta solo l’opzione dei calci in basso…