In Italia, la situazione sta raggiungendo livelli di emergenza. Non passa giorno senza che i media riportino notizie di aggressioni brutali nelle nostre città, e sempre più spesso, i responsabili sono giovani immigrati di seconda generazione. Questi atti di violenza non sono solo frutto della delinquenza giovanile; rappresentano un problema sociale profondo, radicato in una politica migratoria fallimentare che ha permesso l’ingresso senza controllo di individui che non hanno alcun rispetto per la nostra cultura, le nostre leggi, e la nostra sicurezza.

L’ultimo episodio, avvenuto a Milano, è un esempio emblematico di questa tragedia. Due diciassettenni, con una ferocia che lascia senza parole, hanno brutalmente assalito un coetaneo di 18 anni. In un quartiere che dovrebbe essere sicuro, vicino al tribunale per i minorenni, hanno sfogato la loro violenza colpendo la vittima con un coltello da cucina, infierendo su di lui con una crudeltà che sfida l’immaginazione. Quattro colpi alla testa, seguiti da una pioggia di pugni e calci, hanno lasciato il giovane in condizioni critiche, ora sotto le cure dei medici del Policlinico.

Questo non è un caso isolato. Le nostre città stanno diventando campi di battaglia, dove i giovani, spesso minorenni e immigrati, si sentono liberi di sfogare la loro rabbia e frustrazione contro chiunque incroci il loro cammino. La questione non è solo di ordine pubblico; è una crisi di civiltà. Questi giovani, nati o cresciuti qui, non hanno assorbito i valori della nostra società, ma piuttosto portano avanti una cultura dell’illegalità e della violenza importata dai contesti da cui provengono le loro famiglie.

È tempo di smetterla di negare la realtà. L’accoglienza indiscriminata ha fallito. Abbiamo aperto le porte senza chiedere nulla in cambio, senza pretendere integrazione, rispetto per le nostre leggi e la nostra cultura. Ora, la società italiana paga il prezzo di questa miopia politica con la sua sicurezza e il suo benessere.

Bisogna agire, e subito. Serve una revisione drastica delle politiche di immigrazione, con meccanismi di controllo rigorosi che assicurino che chi entra in Italia non solo cerca una vita migliore, ma è anche disposto a rispettare e abbracciare i valori del nostro paese. È il momento di proteggere i nostri cittadini, di garantire che i giovani italiani possano crescere in sicurezza, senza il timore di diventare il prossimo bersaglio di una violenza che si sta diffondendo come un’epidemia.

Aggressione a Milano

A Milano, due immigrati africani di 17 anni sono stati arrestati per il tentato omicidio di un 18enne. L’aggressione è avvenuta il 20 novembre nei pressi del Tribunale per i minorenni, dove i due giovani hanno colpito la vittima alla testa con un coltello da cucina di 23 centimetri e poi l’hanno picchiata con calci e pugni. Il 18enne ha riportato gravi ferite al collo, all’addome e alle gambe ed è stato trasportato d’urgenza al Policlinico di Milano.

Fonti:

Minori stranieri gli conficcano coltello in testa a Milano ultima modifica: 2024-11-23T22:46:57+00:00 da V