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**L’Immigrazione: Un Pericolo Crescente per le Donne Italiane**

In un momento in cui dovremmo celebrare le donne e la loro lotta per la dignità, il vicepremier Matteo Salvini mette il dito nella piaga di una realtà che molti cercano di ignorare: l’incremento degli aggressori stranieri nei crimini contro le donne. La sua dichiarazione non lascia spazio a ambiguità:

>”Riconoscere l’inevitabile e crescente incidenza degli aggressori stranieri”

Questa affermazione non è solo un richiamo all’attenzione, ma un allarme per la sicurezza delle nostre concittadine.

– **Dati Preoccupanti**: Non si può chiudere gli occhi di fronte ai numeri. Troppe volte, i volti degli autori di violenze e omicidi contro le donne non sono italiani. E questo non è un fenomeno limitato ai clandestini; riguarda anche chi è entrato nel paese per vie legali.

– **Valori in Conflitto**: Salvini evidenzia un problema culturale. La nostra società, basata su principi di rispetto e uguaglianza, si scontra con culture dove tali valori sono assenti. Questo scontro non è solo teorico; ha conseguenze reali e tragiche.

– **Falsi Tabù**: Parlare di questo non è razzismo. È difendere le nostre donne da chi non condivide i nostri valori. L’immigrazione, sia essa legale o illegale, ha portato una minaccia che non possiamo più ignorare per paura di essere tacciati di xenofobia.

– **Una Politica di Sicurezza**: Salvini non parla senza proporre soluzioni. È chiaro che l’attuale politica migratoria fallisce nel proteggere chi vive in Italia. Occorre una revisione radicale, un controllo severo e un processo di integrazione che non sia una parola vuota.

– **L’Italia Prima di Tutto**: La priorità dovrebbe essere la sicurezza e il benessere degli italiani, soprattutto delle donne. È il momento di mettere da parte l’ipocrisia e riconoscere che l’immigrazione, anche quella legale, può portare a problemi che devono essere affrontati con decisione.

Salvini non ha paura di dire ciò che molti pensano ma temono di esprimere. È tempo che l’Italia agisca per proteggere le sue figlie, mogli, sorelle, e madri dalla minaccia che l’immigrazione rappresenta, indipendentemente dalla sua legalità.