Caos a Milano, islamici contro l’Italia e la polizia indietreggia
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La polizia non deve scansarsi, deve manganellare i teppisti africani. E’ solo così che inizieremo a riprenderci le città, metro dopo metro.
Ancora tensione al Corvetto: proteste per la morte di Ramy Elgaml
Milano, 25 novembre 2024 – Ancora una volta, il quartiere periferico di Corvetto a Milano è stato teatro di tensioni e disordini. I giovani nordafricani hanno protestato per la morte di Ramy Elgaml, un rapinatore nordafricano deceduto in un incidente stradale durante un inseguimento dei carabinieri nella notte tra sabato e domenica.
Intorno alle 17.45, un gruppo di manifestanti ha svuotato un estintore all’angolo tra via dei Cinquecento e piazzale Gabriele Rosa. La polvere ha annebbiato la strada per una decina di minuti, creando disagi e preoccupazioni tra i residenti. Durante la protesta, sono state lanciate anche delle bottiglie, aumentando ulteriormente la tensione.
La Polizia di Stato, che presidiava la zona a una certa distanza, si è scansata per evitare il confronto diretto con i manifestanti. La ventina di ragazzi coinvolti si sono rapidamente dileguati, lasciando dietro di sé una scia di caos e disordine.
Questi episodi di violenza e vandalismo mettono in luce le profonde tensioni sociali e le difficoltà di integrazione che affliggono il quartiere di Corvetto. La morte di Ramy Elgaml ha scatenato una serie di proteste violente, che hanno visto il coinvolgimento di giovani nordafricani e anarchici, determinati a esprimere la loro rabbia e frustrazione.
L’Italia, e Milano in particolare, non può permettersi di diventare un altro teatro di disordini come quelli in Francia, dove bande di immigrati hanno scatenato il caos per motivi simili. È necessario che il paese si svegli e affronti la realtà dell’immigrazione: vengono a violentare l’Italia.
La soluzione non è il dialogo, non è l’accoglienza incondizionata, ma l’applicazione rigorosa della legge e il rimpatrio dei criminali stranieri. Milano, e l’Italia in generale, deve mandare un messaggio chiaro: la criminalità non sarà tollerata, e chi la commette, indipendentemente dalla provenienza, dovrà affrontare le conseguenze delle proprie azioni.
È tempo di smettere di giustificare il comportamento criminale con il vittimismo. È tempo di proteggere i cittadini che rispettano la legge, di garantire loro la sicurezza che meritano nelle loro città. Se non agiamo ora, le strade di Milano potrebbero presto diventare l’arena di saccheggi e disordini, trasformando una città di cultura in una zona di guerra.
E’ tempo di espulsioni di massa.
Fonti:
Purtroppo sono finiti i bei tempi in cui si poteva sparare sulla folla con le mitragliatrici…
D’altra parte se alla selezione dici che conosci le armi da fuoco non ti accettano mica in polizia…