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### Il Futuro Secondo la Sinistra Culturale: Tagliare le palle agli italiani

È proprio la società “meno virile” a produrre mostri come Turetta e Impagnatiello. @Cartabellotta #Giornatacontrolaviolenzasulledonne pic.twitter.com/mqk2xWPFXK

— Francesca Totolo (@fratotolo2) November 25, 2024

Nel fervore del dibattito sulla violenza di genere, una soluzione proposta dalla sinistra culturale è particolarmente degna di nota, soprattutto per la sua ironica disconnessione dalla realtà statistica.

**Potremmo riassumere il ‘pensiero’ di Cartabellotta così:** Siccome Mohammed violenta Maria, allora Mario deve tagliarsi le palle. Mentalità patologica.

Secondo le statistiche più recenti, il problema della violenza sulle donne è infatti da anni sproporzionatamente presente tra i maschi immigrati, in particolare quelli di cultura islamica. Ma lasciando da parte i dati, vediamo come questa narrazione si sviluppa:

**1. La Teoria della Colpa Collettiva:**
La sinistra culturale sembra adottare una politica di colpevolizzazione indiscriminata. Se un individuo di origine immigrata, magari di nome Mohammed, compie un atto di violenza su Maria, la risposta non è intervenire su chi compie l’atto, ma generalizzare la colpa su tutti gli uomini, indipendentemente dalla loro cultura, religione o comportamento. Quindi, Mario, un uomo italiano che non ha mai fatto male a una mosca, viene spinto a considerare l’autocastrazione come atto di solidarietà o espiazione per crimini che non ha commesso.

**2. Evoluzione Culturale o Regressione Mentale?**
La cultura è, senza dubbio, un fattore chiave nella violenza di genere. Tuttavia, quando si suggerisce che la soluzione stia in un mondo “meno virile”, si ignora che il problema non è la virilità tout court, ma come essa viene interpretata e praticata in certe culture. Le statistiche mostrano che il problema è più acuto in comunità dove le tradizioni culturali e religiose specifiche possono alimentare tali comportamenti.

**3. Il Nostro Nuovo Mondo di Barbie:**
La visione di un futuro meno virile porta con sé l’idea che per eliminare la violenza, dovremmo tutti conformarci a uno stereotipo di mascolinità diluita. Ma questo non sembra considerare che la violenza è un problema che richiede soluzioni mirate, non un cambiamento di identità di massa. Forse, invece di chiedere a Mario di rinunciare alla sua mascolinità, dovremmo concentrarci sul non importare milioni di maschi in cerca di prede.

**Conclusione:**
L’ironia della proposta è evidente: invece di affrontare le radici specifiche della violenza che arrivano da fuori, si sceglie di puntare il dito contro la mascolinità in generale, con soluzioni che sembrano più un atto di propaganda che un piano realistico. Ridurre la violenza sulle donne non significa chiedere a tutti i Mario di castrarsi metaforicamente o letteralmente. Significa impedire che Mohammed entri in Italia.