“Chi spaccia non è un problema”, consigliere di sinistra difende immigrati: “Non lavorano”
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Per il consigliere di Sinistra Ecologista, trenta immigrati seduti tutto il giorno su una scalinata non sono un problema: “Non hanno occupazioni se non quella, purtroppo, di ricorrere alla microcriminalità o allo spaccio”.
**L’Irresponsabilità della Sinistra: Quando la Giustificazione del Crimine Straniero Supera il Buonsenso**
Gli esponenti della sinistra italiana sembrano vivere in una bolla staccata dalla realtà, dove il malessere dei cittadini onesti viene ignorato in favore di una politica che asseconda il crimine in nome di un utopico multiculturalismo. La recente dichiarazione di Ilaria Genovese, consigliere di Sinistra Ecologista al Comune di Torino, ne è l’esempio più lampante: affermare che “non è un problema di sicurezza una persona che spaccia” è non solo irresponsabile ma anche pericolosamente fuori dal mondo.
Genovese, nella sua funzione di coordinatrice al multiculturalismo, mostra una preoccupante comprensione verso chi sceglie di spacciare droga, come se questo fosse una soluzione accettabile per la sopravvivenza. Questo pensiero è un insulto a tutte le famiglie che cercano di vivere in pace e sicurezza, alle quali viene negato il diritto di una vita tranquilla nelle loro città. Gli spacciatori non distinguono tra chi è in cerca di aiuto e chi è semplicemente in cerca di guadagno; loro vendono morte, e la qualità della vita nelle comunità dove agiscono ne risente pesantemente.
Il quartiere Aurora, sotto la sua rappresentanza, è diventato sinonimo di degrado e criminalità, con residenti che si sentono prigionieri nelle loro stesse case a causa dell’insicurezza diffusa. La giustificazione della microcriminalità e dello spaccio come una sorta di risposta alla mancanza di opportunità è un’offesa a chi cerca onestamente un’alternativa alla delinquenza.
La sua affermazione che “non diamo gli strumenti per cercare effettivamente una vita migliore” è un tentativo patetico di scaricare la responsabilità sulla società, ignorando che il crimine non è mai la risposta. È un’ideologia che non solo giustifica ma quasi incoraggia il comportamento criminale, trasformando i quartieri in zone franche per chi vuole vivere fuori dalle regole.
Il centrodestra, con Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia, ha giustamente richiesto la condanna di queste parole, sottolineando che lo spaccio è un reato, non un’occupazione. Ma la risposta di Genovese è ancora più allarmante: non sente l’incombere dell’insicurezza, come se vivesse in un’altra dimensione, completamente scollata dalle esigenze di sicurezza dei suoi concittadini.
Il presidente della circoscrizione, Luca Deri, pur riconoscendo il problema della sicurezza, sembra cadere nel tranello di una soluzione che non affronta il cuore del problema: l’immigrazione incontrollata che ha portato a questa situazione. La chiusura della scalinata, proposta dal centrodestra, è un piccolo passo verso il ripristino della sicurezza, ma la vera soluzione richiede una politica migratoria che non sacrifichi la sicurezza e il benessere degli italiani sull’altare di un multiculturalismo irresponsabile.
L’Italia sta pagando un prezzo altissimo per le politiche di accoglienza indiscriminata della sinistra. È ora di dire basta! Basta con la giustificazione del crimine, basta con l’ideologia che antepone i diritti dei criminali stranieri a quelli dei cittadini italiani. È ora di proteggere chi ha scelto di vivere secondo la legge, di garantire un futuro sicuro per i nostri figli, e di respingere con forza chi vede l’Italia non come un paese di opportunità, ma come un territorio da sfruttare e devastare.
“Chi spaccia non è un problema”. Bufera sul consigliere di sinistra
Per il consigliere di Sinistra Ecologista, trenta persone sedute tutto il giorno su una scalinata non sono un problema: “Non hanno occupazioni se non quella, purtroppo, di ricorrere alla microcriminalità”.
Ilaria Genovese, consigliere di Sinistra Ecologista al Comune di Torino, ha dichiarato che “non è un problema di sicurezza una persona che spaccia, ma è un problema per quella persona che debba ricorrere allo spaccio per sopravvivere”. Questa affermazione ha suscitato una bufera politica, con critiche da parte dei partiti di centrodestra che hanno chiesto la condanna delle sue parole.
Fonti
chi spaccia e non lavora è un grosso problema per la società visto che gli scarti del suo nobile lavoro vanno a rubare alla gente onesta per procurarsi i soldi per la dose quotidiana e che finiscono spesso all’ospedale dove gente che lavora è costretto a dar loro cure gratis, e chi non lavorando spaccia spesso e volentieri finisce esso stesso in ospedale sempre a gratis, tranne le pochissime volte in cui viene beccato e messo in galera sempre a spese di noi poveri fessi contribuenti
si chi spaccia è un grosso problema, altro sarebbe se spacciasse a casa sua in africa e i drogati andassero da lui in africa a rifornirsi, e magari facendoci il grosso favore di restare secchi li….. in africa
Io sono a favore del “metodo Duterte”: ripulisce le strade velocemente, è divertente e non produce seghe mentali di sinistra.