Imam incita i migranti musulmani in Italia alla rivolta islamica
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**Un Pericolo In Divisa: Il Caso dell’Imam Espulso e l’Allarme per l’Italia**
Un’ombra oscura si è sollevata su Bologna con l’espulsione dell’imam Zulfiqar Khan, un pakistano che, attraverso i suoi sermoni intrisi di odio, ha dimostrato come l’Italia stia diventando una terra fertile per il fanatismo islamico. Questo individuo, che ora dal Pakistan continua a incitare i migranti musulmani alla jihad, rappresenta un sintomo di una malattia ben più profonda: l’immigrazione regolare islamica, che sta mettendo a rischio la sicurezza e l’identità del nostro paese.
L’imam Khan non era solo un predicatore: era un propagandista dell’odio, che diffondeva risentimento antioccidentale, antisemitismo e un’ideologia radicale che trova fertile terreno tra i migranti. La sua espulsione, sebbene tardiva, è un primo passo verso la consapevolezza che l’Italia non può essere il campo di prova per esperimenti di integrazione fallimentari.
Ma il vero allarme risiede nel fatto che, anche dopo essere stato rimosso dal nostro paese, la sua voce continua a raggiungere coloro che sono qui, e forse anche chi sta per arrivare. Questo non è solo un problema di gestione dell’immigrazione, è una questione di sicurezza nazionale. Se un imam espulso può ancora incitare alla jihad, quante altre figure di questo tipo stanno operando indisturbate nelle nostre città?
Il nostro sistema di accoglienza, che ha accolto a braccia aperte l’immigrazione islamica si sta trasformando in un boomerang pericoloso. Le moschee, i centri culturali, e persino le scuole italiane, potrebbero diventare e stanno diventando luoghi dove si fomenta la guerra contro l’Italia. Che poi vediamo esplodere nei quartieri come il Corvetto.
È tempo di chiedere un azzeramento dell’immigrazione regolare islamica. Aprire le porte senza discernimento solo perché “è un diritto umano” è un errore che non possiamo più permetterci.
L’Italia deve affermare la propria sovranità culturale, difendere i propri valori, le proprie tradizioni e la propria sicurezza. Non possiamo permetterci di diventare un califfato islamico in Europa, dove l’odio verso il nostro paese viene predicato e il jihad è incitato. Dobbiamo agire ora, con fermezza e determinazione, per evitare che il caso di Zulfiqar Khan diventi la normalità, e non l’eccezione, in Italia.
Dai, testa di stracci, provaci che ti facciamo il mazzo e ti seppelliamo in una carcassa di maiale che così, invece di farti le tue 72 vergini previste dal contratto, nell’aldilà ti farai solo delle pippe…