Mohammed è il nome più diffuso tra i nuovi nati in GB
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Allarme Sostituzione Etnica
Nel Regno Unito, un dato allarmante ha scosso l’opinione pubblica: Mohammed è diventato il nome più popolare per i neonati maschi nel 2023. Questo fatto non è solo un fenomeno statistico, ma un campanello d’allarme che suona per tutto l’Occidente, Italia compresa.
Muhammad è il nome più popolare dato ai neonati maschi nel 2023 nel Regno Unito.
“Non esiste alcuna invasione” (cit) pic.twitter.com/UMlUcoaxPD
— Francesca Totolo (@fratotolo2) December 5, 2024
L’Italia, già sotto pressione per l’elevato numero di migranti che arrivano sulle sue coste, rischia di affrontare una trasformazione demografica e culturale senza precedenti. Qui si parla di una vera e propria sostituzione etnica, un processo in cui le popolazioni autoctone sono gradualmente rimpiazzate da gruppi etnici e religiosi diversi, in questo caso, da comunità musulmane.
Le implicazioni di questa tendenza sono profonde:
Culturale: L’identità italiana, con le sue radici cristiane e tradizioni storiche, rischia di essere diluita o persino sostituita. Le tradizioni, i valori e persino la lingua potrebbero subire mutamenti significativi.
Sociale: La coesione sociale potrebbe venire messa a dura prova con l’affermarsi di comunità che vivono in parallelo, come è successo in alcune città britanniche. Questo fenomeno può portare a ghetti etnici, dove la legge e l’influenza culturale prevalente potrebbero non essere quelle dello Stato ospite.
Politica: La demografia è potere. Un aumento significativo della popolazione musulmana potrebbe alterare il panorama politico italiano, influenzando le elezioni, le politiche pubbliche e il futuro del paese.
Chiediamo un’azione immediata e decisa: è urgente che l’Italia consideri l’azzeramento dell’immigrazione regolare islamica. Non si tratta di discriminazione, ma di un atto di preservazione culturale e di sicurezza nazionale. La nostra identità, le nostre radici, e la nostra sicurezza sono in gioco. Dobbiamo agire ora per prevenire che l’Italia diventi il prossimo caso di studio per la sostituzione etnica, come sta accadendo nel Regno Unito.
È tempo che il governo italiano metta in atto politiche migratorie che proteggano la nostra identità e il nostro futuro, assicurando che l’integrazione sia veramente bidirezionale e non unidirezionale verso un’omogeneizzazione che perde di vista le nostre origini.
Ci sarebbe un’alternativa alla deportazione di massa: battezzarli tutti, in punto di morte…