Siria, il nuovo califfo annuncia la Sharia: “Donne velate o arriva polizia morale”
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In un momento storico dove l’Italia è sotto pressione da flussi migratori islamici, ogni anno ne entrano regolarmente almeno 200mila, la situazione in Siria sotto il comando del jihadista Abu Muhammad AlJolani ci offre un avvertimento chiaro e preoccupante. La recente ascesa di AlJolani a capo del paese segna un punto di svolta verso l’imposizione della legge della sharia, un modello che potrebbe avere ripercussioni dirette anche in Europa, e in particolare in Italia.
Abu Muhammad AlJolani, noto per le sue radici jihadiste, ha dichiarato che la sua amministrazione intende attuare la sharia con una severità che va ben oltre l’invito alla conformità religiosa. Le sue parole sono chiare: “La polizia morale implementerà la sharia. Invitiamo le persone a seguirla piuttosto che usare la forza, ma se resistete al nostro invito, vi troverete di fronte alla violenza.” Questo non è solo un richiamo alla fede ma una minaccia esplicita di coercizione fisica per chi non si allinea alle pratiche islamiche.
Particolarmente allarmante è il suo approccio verso le donne. AlJolani ha esplicitamente dichiarato che il velo, o hijab, è parte di un invito per le donne che ancora non lo indossano, suggerendo che la libertà personale delle donne sarà limitata in modo drastico. Inoltre, il nuovo Ministro della Giustizia in Siria, Shadi Alwaisi, ha introdotto una politica che esclude le donne dal ruolo di giudici, dichiarando che i tribunali saranno guidati esclusivamente da uomini. Tutti i casi giudiziari attualmente gestiti da giudici donne dovranno essere trasferiti a giudici maschi, un passo indietro per l’uguaglianza di genere che non può essere ignorato.
🇸🇾 This is the new Justice Minister in Syria, Shadi Alwaisi.
He introduces sharia law in Syria.
He also said no women can be judges and the courts will be lead only by men. All current cases led by female judges will have to be handover to male judges. pic.twitter.com/ryVq3zVAVJ
— Lord Bebo (@MyLordBebo) December 11, 2024
Abu Muhammad AlJolani:
Moral police is to implement sharia.
We invite people to follow sharia rather than using the power, but if you resist our invitation, you will be faced with violence“power“!He sees Hijab for women as part of invitation for women who still don’t wear it! pic.twitter.com/D8UAqPFNP4
— Azat (@AzatAlsalim) December 11, 2024
Questo scenario siriano non è solo un problema di un paese lontano; è un’emergenza che sta bussando alle nostre porte. L’invasione islamica proveniente da queste zone di conflitto porta con sé valori oscurantisti e pratiche retrograde che rischiano di distruggere la società italiana. Con un’integrazione che si dimostra impossibile e la proliferazione di comunità che vogliono imporre le loro leggi religiose, l’Italia si trova di fronte a una minaccia culturale e di sicurezza senza precedenti.
La nostra civiltà, costruita su pilastri di libertà, uguaglianza e laicità, è sotto attacco da parte di un’ideologia che promuove la repressione delle donne, la negazione delle libertà personali e l’uso della violenza per imporre una visione teocratica. Non è questione di se l’integrazione sia possibile, ma di quanto siamo disposti a sacrificare dei nostri valori fondamentali: non dobbiamo permettere che l’Italia diventi un campo di battaglia per il jihadismo.
È urgente che l’Italia riconosca le devastanti implicazioni di questa immigrazione non solo in termini di risorse economiche e sociali, ma anche per la nostra coesione culturale e la sicurezza nazionale. Le politiche di integrazione devono essere riviste radicalmente per evitare che i diritti fondamentali e le libertà individuali siano calpestati, e per impedire che queste comunità diventino enclave separate che rifiutano i principi democratici e laici su cui si fonda il nostro paese.
In conclusione, la situazione in Siria sotto AlJolani è una sirena d’allarme che suona forte e chiaro. L’Italia deve agire con determinazione e senza compromessi per salvaguardare il suo tessuto sociale e culturale dalle influenze distruttive che mirano a sovvertire le nostre libertà e il nostro stile di vita.
Finalmente uno stato giusto dove comunistelle tipo la apostolico e l Albano meloni e scghenghenn vengono messe dentro ai sacchi di immondizia e verrà detto loro, zitta scema te non conti una mazza
È ste ritardate ci riempiono di negri e beduini ogni giorno… Proprio sceme
Ritateci assaD idioti