Migranti: ”Non potete più difendere le vostre donne”
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Quando un immigrato eccitato incrocia una donna italiana per strada, non chiede, esige sesso come fosse un diritto feudale, lo “ius primae noctis” di questa nuova era di barbarie. Al rifiuto, insultano, come se fosse parte dell’accoglienza garantita da uno Stato che si è trasformato in un colabrodo per la nostra sicurezza, un governo che si vanta di aver prima raddoppiato e poi dimezzato gli sbarchi, come se questo fosse un successo. Se vi stuprano per strada, la colpa è di chi li ha fatti entrare.
Stiamo assistendo a una nuova ondata di “Marocchinate”, un ritorno a pratiche oscure che pensavamo appartenessero al passato. Dagli stupri di Capodanno a quelli nelle stazioni e a Latina, ricordando gli attacchi di massa di Colonia – che, secondo i servi di Boldrini, non sono mai avvenuti – la realtà è spaventosamente chiara. Uno studio dello storico Jörg Baberowski, documentato con ricerche sul campo e interviste ai colpevoli, rivela la verità agghiacciante: gli stupri etnici di Colonia erano una forma di colonizzazione, organizzata con un messaggio spaventoso: “Non potete difendere le vostre donne, perché siete paralizzati dall’antirazzismo”.
Il ricercatore dell’Università Humboldt di Berlino lancia un campanello d’allarme sulla percezione che alcuni migranti islamici hanno dell’Europa: la mancanza di punizioni severe per gli stupri è vista come un segno di debolezza. Questa percezione ha portato al “Taharrush Gamea”, una pratica di aggressione sessuale di gruppo che ha le sue radici nel mondo arabo nordafricano. Questo fenomeno è stato osservato in varie città europee durante eventi di massa, con l’episodio più noto a Colonia, ma non solo.
In Italia, il “Taharrush Gamea” è diventato una realtà tangibile. Durante la notte di Capodanno del 2021-2022 a Milano, almeno 9 ragazze sono state accerchiate e molestate da un gruppo di uomini che parlavano arabo. Un altro episodio si è verificato a Peschiera del Garda nel 2022, dove bande di giovani africani hanno molestato sessualmente sei ragazze.
Secondo lo studioso, la quasi impunità degli stupri in Europa, rispetto alle punizioni capitolari nei paesi di origine dei migranti, viene interpretata come un invito allo stupro di massa. Questa interpretazione ha portato a un’escalation di crimini sessuali che stanno trasformando le nostre città in zone di guerra.
Il futuro dell’Italia è allarmante: se continuiamo su questa strada, diventeremo una terra dove le donne non sono più sicure di camminare per strada. E già oggi non lo sono. L’immigrazione incontrollata sta mettendo in ginocchio la nostra cultura, la nostra sicurezza e la nostra stessa esistenza come nazione. È tempo di svegliarsi, di chiudere le frontiere, di proteggere le nostre donne e di riscoprire una giustizia che non sia condizionata da un falso senso di tolleranza. Se non agiamo ora, l’Italia sarà irriconoscibile, un paese dove la legge del più forte e dell’invasore prevarrà sulla civiltà che abbiamo costruito.
Ringraziate i troioni maschi e femmine che per anni sono andati in vacanza in africa per farsi fottere, lasciando intendere che in europa fossero tutti “aperti e disponibili” come loro.
Ormai i quattro quinti dei cosiddetti “filmetti porno amatoriali” reperibili in rete vedono il oppue i baluba che fottono appunto il troione maschio o femmina sempre rigorosamente bianco…