Imprenditore compra dormitori per i suoi operai stranieri: “Non assume italiani”

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By V dicembre 15, 2024 20:17

Imprenditore compra dormitori per i suoi operai stranieri: “Non assume italiani”

La Vergogna dell’Immigrazione Economica: Quando gli Imprenditori Preferiscono il Lavoro a Basso Costo alla Qualità e all’Innovazione

In un’epoca in cui l’innovazione e la specializzazione dovrebbero essere le chiavi per il successo economico, assistiamo invece a uno scenario che rasenta l’assurdo. Un imprenditore cuneese, invece di investire in tecnologia e formare o assumere lavoratori specializzati italiani, ha scelto di acquistare un palazzo per ospitare i suoi operai stranieri. Perché? Perché, secondo lui, nessuno vuole affittare casa a questi lavoratori. Ma la vera questione è: perché preferire manodopera a basso costo piuttosto che puntare su qualità e innovazione?

Questo caso è emblematico di una tendenza pericolosa e miope. L’immigrazione economica, così promossa, non solo distrugge il futuro di molti ma arricchisce solo pochi. L’imprenditore in questione ha creato dei dormitori, non per altruismo o per favorire l’integrazione, ma per avere a disposizione una forza lavoro economica e facilmente sfruttabile. Questo non è progresso; è un passo indietro verso le peggiori pratiche del capitalismo senza scrupoli.

L’Italia ha bisogno di innovazione, di investimenti in tecnologia che migliorino l’efficienza produttiva, non di una corsa al ribasso dei costi del lavoro. Assumere immigrati a basso costo, spesso senza le competenze necessarie e senza investire nella loro formazione, è una scelta che danneggia il tessuto economico e sociale del paese. Perché non si investe nell’automazione, nella formazione di giovani italiani, o nell’aggiornamento delle competenze dei lavoratori locali? Perché si preferisce una soluzione che mina alla base la dignità del lavoro e la qualità della produzione?

Questa pratica non solo deprime il mercato del lavoro, riducendo le opportunità per gli italiani, ma crea anche una società divisa, dove gli stranieri sono visti non come colleghi o pari, ma come meri strumenti di produzione. È una visione dell’economia che ignora il futuro, che trascura l’importanza della qualità e della sostenibilità sociale ed economica.

L’immigrazione economica non è una soluzione, ma un problema. È una scelta che favorisce una minoranza di imprenditori a scapito della collettività, della qualità del lavoro e dell’integrazione reale. È tempo che l’Italia guardi a modelli economici che valorizzino il capitale umano, che investano in educazione e tecnologia, e che proteggano il futuro dei propri cittadini, piuttosto che sfruttare una manodopera a basso costo che, alla lunga, non fa bene a nessuno.

L’imprenditore cuneese, con la sua scelta, non è un esempio di lungimiranza, ma di miopia economica, che compromette il futuro del nostro paese. Siamo alla resa dei conti: o scegliamo un’economia basata sulla qualità, sull’innovazione e sulla dignità del lavoro, o continuiamo a sacrificare il nostro tessuto sociale e produttivo sull’altare del profitto immediato.

Imprenditore compra dormitori per i suoi operai stranieri: “Non assume italiani” ultima modifica: 2024-12-15T20:17:12+00:00 da V
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By V dicembre 15, 2024 20:17
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2 Comments

  1. xx dicembre 15, 21:17

    I politici facciano in modo che questa azienda chiuda…

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  2. Ul Gigi da Viganell dicembre 16, 09:00

    Avrei una spiegazione possibile che arriva dalla notte dei tempi: alla fine degli anni ’50 un certo Mimmo Dei, mecenate dell’automobilismo sportivo, mise in piedi una scuderia per dare una possibilità ai piloti italiani di arrivare a gareggiare in F1.

    La squadra si chiamava Scuderia Centro Sud e vi corsero i bei nomi dell’epoca, Baghetti con Bandini e Scarfiotti i più noti assieme alla De Filippis e a Boffa… mentre alla Ferrari, con la scusa della “squadra primavera”, avevano ingaggiato Collins, Hawthorne e Von Trips che facevano torte e biscotti (ovvero che truccavano le gare)

    All’epoca un giornalista cazzone di cui non rammento il nome svilì pubblicamente Mimmo Dei dicendogli “la gente vuole i BEI NOMI STRANIERI che ti riempiono la bocca, non le solite mozzarelle italiane mollicce”

    Son passati 70 anni e siamo ancora qui: perchè assumere un Brambilla, un Rossi o un Esposito quando puoi prendere un baluba che di nome fa “kombaté” che magari avrà “kombatuto” contro il fascismo colonialista ed è quindi un eroe?

    NB: un tizio con questo nome c’era veramente qui da me a Lugano e ha fatto una carriera sfolgorante come “capo capissimo” delle pulizie dell’ospedale perchè i dirigenti socialisti lo convocavano, gli facevano un servizietto con la bocca in segno di rispetto e lo promuovevano perchè doveva essere per forza un eroe se portava quel nome…

    E per nostra fortuna è morto a 50 anni, non certo per la fatica, sennò dovevamo ancora pagargli una pensione a cingue cifre mensili…

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