Le avventure della speleologa femminista incastrata nel buco
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La Speleologa e il Buco: Un’Avventura di Testardaggine Femminista. Quando la Determinazione Diventa Comicità: La Storia di Elly, la Speleologa
In un mondo dove il femminismo ha raggiunto traguardi straordinari, c’è sempre chi si distingue per il suo impegno nel dimostrare che “se un uomo può farlo, una donna può farlo meglio.” Ecco a voi Elly, la speleologa che ha preso questa missione fin troppo alla lettera.
Elly, una donna con una passione smodata per le grotte, ha deciso che il suo compito nella vita era dimostrare che nessuna cavità terrestre poteva resisterle. Ma c’è un problema: Elly ha trovato un buco. Non un buco qualsiasi, ma il buco. E da allora, non c’è stato verso di farla desistere.
Non importa quanto stretto, contorto o umido fosse questo buco, Elly lo ha eletto a sua missione personale. “Se un uomo ci è passato, ci passerò anch’io!” proclama ogni volta che si prepara all’ennesima spedizione. Ma, oh, l’ironia! Ogni tentativo si conclude con Elly bloccata, talvolta per ore, talvolta per giorni, mentre i suoi colleghi speleologi – uomini e donne – si chiedono se la determinazione possa veramente superare la fisica.
La scena si ripete: Elly, con il suo casco illuminato e l’attrezzatura da speleologa, si infila con determinazione nel buco. Si sente il suono di un “clic” – non il clic di una foto, ma di una donna che si è incastrata di nuovo. I soccorritori, ormai abituati, arrivano con le corde, le carrucole e una buona dose di pazienza. “Non è questione di forza, ma di strategia!” si giustifica Elly, mentre viene estratta come un tappo da una bottiglia.
Ma il vero disastro non è solo l’ostinazione di Elly. No, il vero disastro è il messaggio che questo comportamento ha diffuso. Convincere le donne che possono fare tutto ciò che fa un uomo è stato catastrofico, dicono alcuni. Non perché le donne non possano esplorare grotte, ma perché la vera emancipazione non sta nell’imitare, ma nell’innovare, nel trovare nuovi sentieri, nuovi metodi, nuovi buchi, magari.
Ora, mentre Elly continua a riempire le cronache speleologiche con le sue avventure nel buco, ci chiediamo: non sarebbe più saggio cercare un’altra grotta, un altro percorso, invece di provare a dimostrare qualcosa a colpi di testardaggine? Forse, ma per Elly, quel buco è diventato una metafora della vita: una sfida costante, un po’ comica, un po’ tragica, ma sempre, sempre, un buco.
E così, la storia di Elly, la speleologa, ci insegna che a volte, nella vita come nelle grotte, forse è meglio cercare un nuovo ingresso piuttosto che insistere su un passaggio che non è destinato a noi.
Peccato che non si tratti “dell’altra” elly ma ho sentito dire che stavolta le presenteranno il conto dell’operazione di salvataggio, magari così impara…