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Magistratura e Sovranità: Chi Governa Veramente?

Nel contesto attuale, emerge una preoccupante tendenza: i magistrati sembrano governare al posto degli eletti dal popolo, spesso invocando le direttive dell’Unione Europea. Questo fenomeno non solo sfida il principio democratico ma sconfina nell’eversione.

La sovranità nazionale è in pericolo quando la magistratura assume ruoli che spettano al Parlamento e al governo. La democrazia implica che le decisioni politiche siano prese dai rappresentanti eletti dal popolo, non dai giudici. Tuttavia, osserviamo sempre più frequentemente che le sentenze giudiziarie interpretano e a volte disapplicano le leggi italiane in nome del diritto comunitario, questo avviene senza che i cittadini abbiano voce in capitolo.

Colpo di stato giudiziario, Cassazione: “Giudici decidono su paesi sicuri“

Questa situazione richiede un intervento immediato. La magistratura deve essere posta sotto il controllo democratico del Parlamento per garantire che i suoi poteri rimangano entro i limiti costituzionali e non si sovrappongano a quelli legislativi. È fondamentale che vi sia una chiara separazione e ribilanciamento dei poteri spostato verso gli eletti.

Per ripristinare l’ordine costituzionale, è urgente approvare una legge costituzionale che sancisca la primazia delle leggi nazionali su quelle dell’UE. Tale legge dovrebbe chiarire che, in caso di conflitto, le norme italiane prevalgono, salvo esplicite deroghe stabilite dal Parlamento italiano. Solo così si potrà mantenere la sovranità nazionale e assicurare che la volontà popolare, espressa attraverso i suoi rappresentanti, sia rispettata.

La democrazia non può essere minata da un’interpretazione giudiziaria che sovverte il principio di sovranità popolare. È tempo di riportare l’equilibrio tra i poteri dello Stato e di riaffermare che, in Italia, il potere legislativo spetta al popolo e ai suoi rappresentanti, non ai giudici in nome di un’entità sovranazionale.