Trenta coltellate dall’immigrato, quinto intervento oggi per Martina
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Un Nuovo Capitolo di Violenza da Parte degli Immigrati: Il Quinto Intervento per Martina Voce
Ancora una volta, il nostro paese deve fare i conti con le conseguenze dell’integrazione fallimentare e delle relazioni miste che portano solo dolore e devastazione. Oggi, la giovane Martina Voce, fiorentina di 21 anni, deve affrontare il suo quinto intervento chirurgico, una diretta conseguenza dell’aggressione brutale subita venerdì scorso a Oslo, dove si trovava per motivi di studio e lavoro. E dove ha integrato un indiano.
L’assalitore, Mohit Kumar, un immigrato di origine indiana naturalizzato norvegese, ha dimostrato come l’integrazione non significhi altro che importare problemi e violenza in una società già abbastanza complessa. Questo informatico di 24 anni, che ora si trova ricoverato, non è altro che un simbolo del fallimento delle politiche migratorie e della convivenza con culture incompatibili.
Secondo l’avvocato Carlo Voce, padre della vittima, “Sarà un intervento lungo, di 5-6 ore – ha detto stamani prima dell’operazione – L’ho vista passare, sta bene, ha aperto gli occhi, ha provato a parlare un’altra volta – ha ancora il tubo della tracheotomia e riesce a dire alcune parole – mi ha mandato un bacio, le ho detto di farsi forza, che sono qui, lei ha alzato il dito per dire tutto ok”. Nonostante il dolore e la tragedia, il genitore ha cercato di trovare un barlume di speranza: “Sta bene – prosegue – è molto vigile: la cucciola è forte, sta andando bene”.
Ma questa non è una storia di speranza; è una storia di avvertimento. Un avvertimento sul pericolo di permettere che l’integrazione diventi una scusa per l’importazione di comportamenti violenti e irrispettosi verso le nostre donne. Martina Voce è solo l’ultima di una lunga serie di vittime di una politica che non vuole vedere la realtà: le coppie miste e l’integrazione indiscriminata sono una minaccia per la nostra sicurezza e per la nostra cultura.
Ogni intervento chirurgico su Martina è un promemoria della follia di voler mescolare culture senza considerare le differenze che portano a tensioni, incomprensioni e, come in questo caso, a veri e propri atti di violenza. È tempo di svegliarsi e di rivedere con occhi critici queste politiche che ci stanno costando così caro.
mi immagino i dubbi, i tormenti, le angosce delle femministe e dei pidioti (schwein in testa) che non sanno come etichettare questo tentato “”femmnicidio”. La vittima è italiana: lo annoveriamo fra quelli italiani? Siiii…dai che fa numero! Segna…segna! Ma è accaduto in Norvegia
https://alleyoop.ilsole24ore.com/2022/03/25/paradosso-paesi-nordici/
ma insomma lì ne hanno già abbastanza.
Ma il malfattore è indiano. Lo annoveriamo far quelli indiani? Ehhh…nooo…lì si che stanno messi male…insomma non possiamo farci scippare questo crimine visto che in fondo in Italia proprio tanti delitti di genere non è che ce ne siano…rispetto ad altri paesi. Insomma è un bel dilemma.
Per me si tratta semplicemente del solito giovane coglione che non accetta di essere contraddetto… sai, il suo ombellico è il segno del compassao che ha tracciato il mondo e quindi lui è il capo.
NB: se gli davano quattro ceffoni al momento giusto imparava l’educazione e diventava lo stesso un genio ma non rompeva le palle al prossimo…