Terrorismo, islamiche intercettate: ‘arriverà il nostro momento, Sharia in Italia’
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“Arriverà il nostro momento”, si confidavano, con la certezza delirante di chi crede che la nostra civiltà debba piegarsi alla loro ideologia. Hanno esultato per l’attacco di Hamas del 7 ottobre, con l’intenzione di fare lo stesso nelle nostre città.
Allarme Rosso: I Figli degli Immigrati Musulmani Vogliono Islamizzare l’Italia!
L’Italia è sotto attacco. Il Jihad, una guerra santa contro gli infedeli, è stata introdotta nelle nostre città, nelle nostre scuole, nelle nostre piazze, attraverso l’immigrazione islamica regolare e i ricongiungimenti familiari. È giunto il momento di svegliarsi e di agire prima che sia troppo tardi!
Alla vigilia di Natale, il Ros dei Carabinieri ha smantellato un gruppo dedito al proselitismo e alla propaganda pro Stato Islamico, un gruppo che ha agito indisturbato grazie alla nostra stupida politica di integrazione e alla concessione della cittadinanza attraverso il discusso ius soli. La leader, una 22enne pachistana residente a Bologna, e la sua compagna 18enne, nata in Italia da famiglia algerina, sono state arrestate. Questi due “fiori” dell’integrazione hanno sognato apertamente di portare la Sharia a Roma, di vivere in Paesi come Siria e Palestina, e di punire gli infedeli.
“Arriverà il nostro momento”, si confidavano, con la certezza delirante di chi crede che la nostra civiltà debba piegarsi alla loro ideologia. Hanno esultato per l’attacco di Hamas del 7 ottobre, dimostrando un’adesione cieca e fanatica a un’ideologia che odia tutto ciò che rappresentiamo. Queste non sono solo parole; sono intenzioni di sovversione e distruzione.
L’immigrazione islamica regolare e i ricongiungimenti familiari stanno trasformando le nostre città in campi di battaglia ideologica. Dobbiamo tornare urgentemente al ius sanguinis per impedire che i figli di questi invasori ottengano la nostra cittadinanza. È inaccettabile che i nostri valori, la nostra cultura e la nostra sicurezza siano minacciati da chi non rispetta le nostre leggi e il nostro modo di vivere.
Non possiamo permettere che l’Italia diventi un campo di addestramento per terroristi. I due giovani, insieme al fratello della leader e a un “bro turco” di 27 anni, hanno dimostrato che la loro presenza qui è per seminare odio, non per integrarsi. Dobbiamo agire ora, fermando l’immigrazione islamica regolare e i ricongiungimenti familiari, prima che altre generazioni di “italiani” cresciuti con odio verso l’Occidente e fedeltà al jihad ci distruggano dall’interno.
Domani, il tribunale di Bologna dovrà decidere sul futuro di questi giovani, ma il nostro futuro, come nazione, dipende da scelte politiche drastiche e immediate. È ora di dire basta all’integrazione indiscriminata e di proteggere la nostra identità e la nostra sicurezza nazionale.
Per favore, me lo fate uno jihadista che prende ordini da un essere inferiore come una donna?
Magari ci siamo sbagliati tutti per cento e passa anni…