Starlink, ancora nessun accordo firmato: Musk o l’alternativa nazionale
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O Musk o l’alternativa nazionale che costerebbe 7 volte tanto ma avrebbe la capacità di sviluppare un’industria che in Italia potrebbe creare molto lavoro buono. Le altre non sono alternative.
La recente polemica riguardante l’adozione di Starlink per le comunicazioni sicure in Italia ha acceso un dibattito acceso non solo a livello nazionale, ma anche europeo. Starlink, il servizio di internet satellitare fornito da SpaceX, ha guadagnato popolarità per la sua capacità di offrire connettività ad alta velocità anche nelle aree più remote. Tuttavia, l’Unione Europea, attraverso alcune delle sue figure politiche di spicco, ha espresso preoccupazioni riguardo all’adozione di questa tecnologia da parte dell’Italia.
Un parlamentare tedesco, membro della commissione industria dell’Europarlamento, ha recentemente dichiarato che l’Italia non dovrebbe adottare Starlink per le proprie comunicazioni. Questa affermazione solleva diverse questioni, sia di natura geopolitica che tecnologica. La preoccupazione principale sembra essere legata alla dipendenza da un servizio esterno per infrastrutture critiche come le comunicazioni, specialmente in un contesto dove la sicurezza nazionale e l’autonomia strategica sono in primo piano.
L’Unione Europea, in risposta a questa e altre simili tecnologie, ha lanciato il suo progetto, IRIS, una costellazione di satelliti destinata a fornire connettività sicura e autonoma per le comunicazioni governative e commerciali. Questo progetto, finanziato con miliardi di euro, mira a ridurre la dipendenza da fornitori esterni come Starlink, promuovendo al contempo l’industria spaziale europea.
Ma sposterebbe la dipendenza da Starlink ad una entità comunque non nazionale.
La questione si complica ulteriormente considerando le implicazioni strategiche. L’autonomia nelle comunicazioni è vista come cruciale per la sicurezza nazionale, specialmente in un’epoca di tensioni geopolitiche crescenti. L’idea che un servizio critico possa essere soggetto a decisioni di un’azienda esterna o, peggio, influenzato da politiche di un altro paese, solleva allarmi tra i politici e gli strateghi europei.
D’altra parte, c’è chi sostiene che l’adozione di Starlink potrebbe offrire un vantaggio immediato in termini di connettività, specialmente nelle aree rurali o isolate dell’Italia, dove le infrastrutture tradizionali sono meno sviluppate.
Costi e Implicazioni di una Costellazione Satellitare Italiana
Investimento Iniziale: Creare una costellazione satellitare nazionale richiederebbe un investimento significativo. Stime indicano che il costo potrebbe superare i 10 miliardi di euro, considerato l’alto costo del lancio dei satelliti, la loro costruzione, e l’infrastruttura di terra necessaria per la gestione del sistema.
Vantaggi Strategici: Avere una costellazione propria offre vantaggi strategici notevoli. Innanzitutto, l’indipendenza tecnologica: l’Italia potrebbe controllare completamente la propria infrastruttura di internet satellitare, riducendo la dipendenza da fornitori stranieri come SpaceX o la società satellitare europea IRIS. Questo garantirebbe una maggiore sicurezza nazionale, soprattutto in contesti di crisi geopolitiche dove l’accesso a servizi esteri potrebbe essere compromesso.
Sviluppo Tecnologico e Occupazionale: Un progetto del genere stimolerebbe l’innovazione tecnologica in Italia, creando posti di lavoro nel settore aerospaziale e nelle telecomunicazioni. Inoltre, l’Italia potrebbe diventare un esportatore di tecnologia satellitare, migliorando la sua posizione nel mercato globale delle telecomunicazioni.
L’unico sistema di comunicazione serio e affidabile sono i pizzini di totò riina, tutto il resto può essere bucato…