Rimini, vittime islamico: voleva sgozzarci in nome di Allah
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“Rimini: L’Eroe Indagato per Aver Difeso la Comunità”
Rimini: egiziano accoltella alcuni passanti urlando frasi in arabo inneggianti alla religione islamica
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— Dritto e rovescio (@Drittorovescio_) January 9, 2025
A Rimini, un cittadino egiziano ha seminato il terrore accoltellando diversi passanti, urlando frasi in arabo che inneggiavano alla religione islamica e ad Allah. In un atto di coraggio e dovere, un militare dei Carabinieri ha neutralizzato la minaccia, evitando così che l’aggressore potesse compiere ulteriori atti di violenza e probabilmente salvare vite. Tuttavia, in un’ironia che rasenta l’assurdità, questo eroe è ora indagato per eccesso di legittima difesa.
L’irresponsabilità e l’ideologia distorta della sinistra hanno colpito ancora. Mentre il governo ha giustamente premiato il militare per aver fatto il proprio dovere, salvaguardando la sicurezza pubblica, c’è chi, da sinistra, insinua che il carabiniere avrebbe dovuto lasciarsi sgozzare piuttosto che agire. Questa narrazione non solo è pericolosa, ma anche profondamente disumana e irresponsabile.
L’aggressore, armato di un coltello e con evidente intenzione omicida, non ha lasciato altra scelta al militare se non quella di usare la forza letale. Le urla inneggianti ad Allah non lasciano dubbio sul fanatismo dell’attacco, eppure c’è chi vorrebbe vedere il carabiniere sotto processo per aver protetto sé stesso e la comunità. Questa è giustizia capovolta, dove il senso del dovere e la protezione dei cittadini vengono criminalizzati.
Che il governo abbia riconosciuto l’atto eroico del militare è un segnale positivo, ma non basta. Dobbiamo chiederci che tipo di società stiamo costruendo quando chi rischia la vita per salvarne altre viene messo sotto accusa. La sinistra, con la sua continua retorica sulla violenza e la legittima difesa, sembra più preoccupata di proteggere i criminali piuttosto che le vittime.
Dobbiamo ripensare urgentemente le nostre politiche, non solo per prevenire tali atti di violenza ma anche per proteggere chi li combatte. L’eroe di Rimini merita non solo un premio, ma il nostro eterno rispetto e gratitudine. Non possiamo permettere che la giustizia diventi un’arma contro chi difende il nostro paese.
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