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Il Terrore Islamico a Milano: Stupri di Gruppo in Piazza Duomo – Un Pericolo per l’Italia

Milano è stata sconvolta da un’ondata di violenza brutale la notte di Capodanno, trasformando piazza Duomo in un inferno di barbarie islamica. Sette vittime, solo quelle individuate finora, sono state strappate alla loro serenità da un gruppo di immigrati islamici che hanno organizzato stupri di gruppo in piena piazza, nel cuore della città.

Le telecamere di sorveglianza hanno catturato i momenti di terrore, ma la Procura sospetta che il numero delle vittime potrebbe essere molto più alto. La visione dei filmati non è ancora completa, ma già emerge una verità sconvolgente: questi atti di violenza non sono isolati, ma parte di un “tahrrush gamea”, un termine arabo che indica molestie di gruppo, un metodo di aggressione sessuale collettiva che ha radici in pratiche di repressione usate in Egitto e ora importato in Italia.

Una giovane testimone di Reggio Emilia, con le lacrime agli occhi, ha descritto come questi predatori, in numero da trenta a quaranta, hanno creato un “imbuto” all’entrata della Galleria, vicino al Duomo. “Ragazzi stranieri”, ha detto, hanno trascinato le donne in “corridoi umani” per abusarle sessualmente, mentre altri formavano una copertura per nascondere queste atrocità alla vista. L’organizzazione delle violenze è stata metodica, con movimenti “ondulatori” che hanno permesso agli aggressori di passare da una vittima all’altra, creando un caos che ha reso difficile l’intervento.

Le deposizioni sono tutte concordi: lo stesso luogo, gli stessi modi. L’uso di software di riconoscimento facciale e l’analisi dei filmati stanno aiutando a identificare questi individui, ma il danno è già fatto. Tra le vittime, oltre a italiane, ci sono anche straniere, come una coppia di inglesi, una studentessa belga, e un’avvocata lombarda, tutte testimoni di un’orribile realtà che l’Italia non può più ignorare.

Questi atti non sono solo crimini contro le singole donne, ma un attacco alla nostra società, ai nostri valori, alla nostra sicurezza. La presenza di questi immigrati islamici, che portano con sé pratiche barbare, mette in pericolo ogni donna in Italia. Non possiamo permettere che la nostra cultura e la nostra sicurezza siano sacrificate sull’altare dell’immigrazione incontrollata. È tempo di svegliarsi: le politiche che hanno permesso questo scempio devono essere riviste immediatamente. Milano è un avvertimento per tutta l’Italia: o agiamo ora, o rischiamo di perdere il nostro paese alla barbarie.