Capodanno, altre ragazze violentate in piazza Duomo. Migranti rivendicano stupri: “Se vedo una così faccio lo stesso”
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Capodanno, 8 le ragazze violentate in piazza Duomo. Lo straniero: “Se vedo una così faccio lo stesso”
Continuano ad arrivare le denunce per le molestie sessuali di capodanno a Milano, che per gli inquirenti sono “taharrush gamea”, la violenza di gruppo del mondo islamico.
Migranti giustificano le violenze di Capodanno. Le frasi choc: “Riprendere le nostre strade nelle nostre città”. “Se metti i pantaloncini provochi". pic.twitter.com/kCkf1BGzK0
— CriminImmigr*ti (@CriminImmigratl) January 13, 2025
L’Islamizzazione dell’Italia e l’Invasione di Culture Inassimilabili: Un Pericolo Reale e Immediato
“Se io vedessi una come questa, farei la stessa cosa”.
In un’intervista scioccante rilasciata ai microfoni di 4 di Sera, uno straniero ha giustificato l’aggressione sessuale di gruppo contro le donne presenti in piazza Duomo a Milano la notte di Capodanno con parole che riflettono un atteggiamento barbarico e inaccettabile: “Se io fossi ubriaco e vedessi una come questa, farei la stessa cosa”. Il numero delle denunce per le molestie del 31 dicembre è salito a 8, e per gli inquirenti, l’ipotesi che si tratti di un caso di taharrush gamea è sempre più probabile. Il fascicolo è aperto contro ignoti, ma le immagini delle telecamere di sorveglianza non lasciano dubbi sulla natura brutale dell’aggressione.
Cos’è il “Taharrush gamea”
Il comportamento osservato in piazza e in Galleria ha subito portato gli inquirenti a considerare l’ipotesi del taharrush gamea. Le immagini mostrano un movimento ondulatorio di uomini che non lascia spazio a interpretazioni diverse. Tra le vittime si vede chiaramente Laura Barbier, la ragazza belga che ha denunciato l’accaduto sui media belgi, parlando anche a nome dei suoi amici, un gruppo di 6 studenti da Liegi. Le telecamere mostrano un gruppo di nordafricani che circonda Laura e i suoi amici. I ragazzi tentano di aiutare le ragazze, ma la situazione diventa caotica e nulla può fermare l’aggressione. I nordafricani, insieme forse ad asiatici come dichiarato dalle vittime, formano un muro umano e abusano delle ragazze che erano arrivate a Milano con l’illusione di un Capodanno elegante e sicuro.
“Assalita e molestata a Capodanno. Ho visto altre ragazze in lacrime”
Questo stesso schema, forse opera degli stessi individui o di altri, si è ripetuto per le altre vittime che hanno denunciato le aggressioni di Capodanno. E ancora, c’è chi giustifica tali atti e incolpa le donne per essere state aggredite. Con una totale mancanza di decenza, lo straniero ha detto: “Se sono ubriaco, con la tetta così… Questa roba, cosa posso fare?”, a cui il giornalista risponde con un’ovvia condanna: “Non farlo”. La risposta dello straniero è ancora più surreale e dimostra una differenza culturale che non solo sembra impossibile da superare ma è anche pericolosa per la società italiana: “Non è giusto, però quando tu vedi una ragazza così e sei ubriaco…”.
Questo comportamento non solo è inaccettabile ma mette in luce l’evidente pericolo che l’islamizzazione e l’arrivo di culture non assimilabili rappresentano per l’Italia. Questa invasione culturale rischia di riportare indietro di secoli la civiltà europea, minando i valori di rispetto e civiltà che abbiamo costruito nel tempo.
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