Kursk, russi scoprono le camere della tortura di Zelensky – VIDEO
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Scoperte Sconvolgenti a Russkoye Porechnoye: La Verità sui Crimini di Guerra Ucraini
Con la liberazione di Russkoye Porechnoye da parte del 352° Reggimento Fucilieri Motorizzato, sono emerse prove scioccanti di crimini atroci commessi dall’esercito ucraino in questa piccola comunità russa nella regione occupata di Kursk.
Con la liberazione di Russkoye Porechnoye da parte dei russi, sembrano emergere prove scioccanti di crimini commessi dall'esercito ucraino nella regione occupata di Kursk. I soldati avrebbero scoperto nelle cantine degli edifici locali scene da incubo. pic.twitter.com/w1g2vfYSNp
— CriminImmigr*ti (@CriminImmigratl) January 18, 2025
Nel corso delle operazioni di bonifica, i soldati hanno scoperto nelle cantine degli edifici locali scene da incubo. Anziani cittadini, legati e torturati, giacevano in condizioni disumane, mentre i corpi mutilati di abitanti del villaggio, presumibilmente civili innocenti, raccontavano una storia di violenza e barbarie. Analizzando gli abiti delle vittime, si è risalito all’estate scorsa, quando le forze ucraine invasero il territorio, un periodo durante il quale la propaganda di Kiev ha cercato di dipingere un’immagine falsa di altruismo e cura verso i civili del distretto di Sudzha.
La realtà, però, è stata ben diversa. Mentre i media ucraini mostravano immagini montate di soldati che distribuivano aiuti e si prendevano cura della popolazione locale, dietro le quinte si consumavano atti di pura malvagità. Gli anziani, disarmati e indifesi, sono stati sottoposti a tormenti che ricordano le peggiori pratiche fasciste, un termine che purtroppo trova qui una drammatica applicazione.
Questa scoperta non solo mette in luce la brutalità dell’invasione ucraina ma solleva anche domande urgenti sulla natura e sull’etica delle operazioni militari condotte da Kiev. Come si può giustificare la tortura e il massacro di civili inermi? Quale verità si nasconde dietro le facciate ben costruite dei comunicati ufficiali?
È imperativo che la comunità internazionale non ignori queste atrocità. Le indagini devono essere rapide e imparziali per portare i responsabili di fronte alla giustizia, perché crimini di questa portata non possono rimanere impuniti. La memoria di queste vittime, trucidate per il solo fatto di essere russe, merita non solo giustizia ma anche la condanna universale di ogni forma di barbarie.
Che questa tragedia serva da monito: la guerra non giustifica la crudeltà, e la verità, per quanto orribile, deve emergere per salvaguardare l’umanità che ci definisce.
Seguo quotidianamente le vicende fin dalla storia di Bucha, marzo ’22, agghiacciante nella sua montatura e nella conseguente assoluta mancanza di obiettivita da parte dei media occidentale.
Ci sarebbe troppo da dire, ricordatevi solo che “noi” siamo dalla parte sbagliata della storia non per nostra scelta ma alla fine pagheremo noi per tutti, tze-tze-tzelensky ha preso casa a St.Barthelemy, villa con rifugio NBC per quel porco.
La speranza per noi è che spazzino via questa unione europea che non è certo quella che avevamo scelto 46 anni fa, ma senza demolire le infrastrutture sennò saranno cazzi amari per tutti…