Bambina tolta al padre ‘rigido’ e stuprata da immigrato: le aveva già rotto un dito
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Bambina tolta al padre e messa in centro accoglienza: stuprata da immigrato
Prima la tolgono alla famiglia perché il padre era ‘troppo rigido’ (forse di destra?). Poi nel centro accoglienza dove l’avevano rinchiusa i loro migranti la molestano e uno le rompe un dito. La fanno rimanere lì, con lei chi le ha rotto il ditto. L’altro giorno lo stesso minore straniero la stupra. Toghe rotte.
Magistrati e Immigrati: Una Tragedia Annunciata
L’Italia sta vivendo un dramma che non possiamo più ignorare: la sicurezza delle nostre figlie e dei nostri figli è messa a rischio da un sistema giudiziario che sembra più interessato a ideologie che a giustizia, e da un’ondata di immigrazione che porta con sé non solo speranze ma anche pericoli.
Violenza in Comunità: L’Incompetenza delle Istituzioni
Una bambina di soli 12 anni, tolta al padre per una presunta rigidità educativa, viene affidata a una comunità di accoglienza a Firenze solo per diventare vittima di una violenza inaudita. Non una, ma due volte. La prima, nell’estate del 2024, quando viene aggredita fisicamente dallo stesso ospite straniero della stessa comunità, finendo in ospedale con un dito fratturato. La seconda, pochi giorni fa, quando subisce una violenza sessuale nella sala comune della struttura.
L’Accusa del Padre: Un Grido di Aiuto Ignorato
Il padre della bambina, reso impotente da un sistema che lo ha giudicato senza comprenderlo, ora si trova a dover affrontare il peggiore dei suoi incubi. “Tutto questo è normale?” chiede disperato, dopo aver saputo della nuova aggressione subita dalla figlia. Ma la domanda che dovrebbe fare tremare i palazzi della giustizia è: come è possibile che un minore già noto per atteggiamenti molesti non sia stato fermato?
Una Comunità di Accoglienza che Non Accoglie, Ma Espone
La comunità, che dovrebbe essere un luogo di protezione e recupero, si è trasformata in un incubo per questa giovane. L’accaduto non è solo una tragedia personale ma un fallimento istituzionale. Le istituzioni hanno fallito nel proteggere una minore, lasciandola in balia di un coetaneo con precedenti molesti. La notifica del codice rosa e l’intervento delle forze dell’ordine arrivano troppo tardi, dopo che il danno è stato fatto.
Magistrati e Immigrazione: Una Miscela Esplosiva
Qui non si tratta solo di un singolo caso, ma di un sistema che si è dimostrato incapace di gestire l’immigrazione in modo sicuro. Magistrati che, invece di garantire la sicurezza dei minori italiani, sembrano più preoccupati di tutelare un sistema di accoglienza che espone i nostri figli a rischi inaccettabili. L’immigrato sotto accusa, già noto per comportamenti molesti, era libero di agire ancora. Questo è il risultato di una politica migratoria che non tiene conto delle reali esigenze di sicurezza del paese.
Il Tribunale dei Minori di Firenze è stato già noto anni fa per avere rifornito il Forteto di carne fresca anche quando erano note le ‘inclinazioni’ di Fiesoli. Ma i magistrati ideologicamente compromessi non pagano mai per i loro errori (o crimini) perché sono la vera casta di questa democrazia incompiuta.
Un Appello alla Riflessione e all’Azione
È tempo che l’Italia si svegli. Non possiamo permettere che le nostre istituzioni continuino a fallire in modo così drammatico. Magistrati, politici, e chiunque abbia voce in capitolo, devono riflettere su queste tragedie e agire per cambiare un sistema che protegge i colpevoli e lascia le vittime in balia del loro destino. Questo non è il paese che vogliamo per i nostri figli. È ora di una rivoluzione nel sistema giudiziario, nella gestione dell’immigrazione, e nella protezione dei minori. Basta con le parole, è tempo di fatti.
Satana esiste e il suo più grande inganno è votare pidiota per nascondersi…
se era mia figlia facevo una strage
anche io
Vergogna e degrado senza limiti!
Solo gli innominabili potrebbero mettere ordine a questa giungla!