Picchiato in stazione da 11 bambini africani: “Temo per la mia famiglia”

V
By V febbraio 3, 2025 22:40

Picchiato in stazione da 11 bambini africani: “Temo per la mia famiglia”

Brescia è una città straniera. I decreti flussi e i ricongiungimenti familiari hanno trasformato il centro in un bivacco afroislamico.

“Temo per la mia famiglia” – Il dramma di un addetto alla sicurezza picchiato brutalmente da ragazzini stranieri.

La sera di venerdì, intorno alle 21:40, un uomo di 31 anni, addetto alla sicurezza in un supermercato cittadino, ha vissuto un incubo nella stazione della città. Accerchiato da un gruppo di 10-12 ragazzini nordafricani, è stato brutalmente aggredito: gli hanno spruzzato spray al peperoncino in faccia e lo hanno pestato con delle bottiglie. Le ferite fisiche, sebbene non gravi, lo costringono a muoversi con una stampella, ma il danno psicologico è ben più profondo e duraturo.

Il motivo di questo attacco? La sua professionalità nel proteggere il supermercato in cui lavora. I suoi aggressori, tutti di seconda generazione, lo hanno riconosciuto come colui che spesso li blocca o chiama la polizia quando tentano di rubare. Il pestaggio è stato quindi un atto di vendetta, una risposta violenta e inaccettabile a chi cerca di mantenere l’ordine.

Ora vive nel terrore non solo per sé stesso ma soprattutto per la sua famiglia. Le minacce di morte ricevute durante l’aggressione rendono la sua situazione ancora più drammatica. Ha chiesto aiuto alle autorità, al Comune, ai Servizi Sociali e alla Polizia, sperando di ottenere un alloggio lontano dalla zona della stazione, dove questi giovani di origine nordafricana “bivaccano” senza controllo, creando un clima di insicurezza.

Questi giovani, nati e cresciuti qui, non hanno assimilato i valori di rispetto e legalità che l’Italia offre. Anzi, si comportano come se fossero in uno stato di guerra, dove la violenza è la risposta alla legge.

È evidente che l’idea di un’integrazione possibile è una favola. Questi giovani non si integrano; loro sovvertono. Non rispettano le leggi né i cittadini che li accolgono. È ora di smettere di chiudere gli occhi davanti alla realtà: l’integrazione dei figli degli immigrati è un’utopia che genera solo pericoli e violenza.

Bisogna agire con fermezza: chi non rispetta le regole fondamentali della convivenza civile deve essere allontanato dalla società. Non si può più permettere che chi è nato in Italia si senta autorizzato a comportarsi come un criminale impunito. La sicurezza dei cittadini è prioritaria, e chi non contribuisce positivamente deve affrontare le conseguenze delle proprie azioni. L’Italia non è un campo di battaglia per chi non sa o non vuole integrarsi.

Picchiato in stazione da 11 bambini africani: “Temo per la mia famiglia” ultima modifica: 2025-02-03T22:40:36+00:00 da V
V
By V febbraio 3, 2025 22:40
Write a comment

No Comments

No Comments Yet!

Let me tell You a sad story ! There are no comments yet, but You can be first one to comment this article.

Write a comment
View comments

Write a comment

Your e-mail address will not be published.
Required fields are marked*