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Abrogare i ricongiungimenti familiari prima che questo accada ovunque. I nostri bambini stanno diventando minoranza nelle nostre città.

Allarme Civitanova: Immigrati di Seconda Generazione, Una Minaccia Incontrollabile!

Un altro episodio di violenza inaudita da parte di immigrati di seconda generazione ha gettato la città nel panico. Un minorenne civitanovese è stato brutalmente aggredito da una baby gang, subendo un pestaggio che ha richiesto un mese di ospedale. La scena, raccapricciante e documentata, mostra la vittima a terra, cercando disperatamente di proteggersi, mentre tre aggressori lo colpiscono con calci alla testa e pugni, e un quarto riprende tutto, come fosse un trofeo di guerra.

La Barbarie Filmata

Il video, che ha fatto il giro di Instagram prima di essere rimosso, è un pugno nello stomaco per chiunque creda in una società civile. Questi giovani, cresciuti qui ma senza rispetto per le nostre leggi e la nostra cultura, hanno trasformato una serata al Varco sul mare in una scena da incubo. Dopo averlo colpito ripetutamente, lo hanno lasciato lì, tramortito, come un animale ferito.

Denuncia e Indagini

I genitori, disperati, hanno sporto denuncia il giorno dopo, portando alla luce un altro caso di violenza giovanile che segna la nostra città. Le indagini puntano dritte verso il mondo delle baby gang straniere, con due dei colpevoli già identificati grazie al video. È evidente che questi “giovani” non sono solo un problema di ordine pubblico ma una vera e propria minaccia sociale.

La Realtà di Civitanova

Civitanova è diventata il campo di battaglia per queste bande di immigrati di seconda generazione che sembrano aver perso ogni senso di umanità e civiltà. Non si tratta più di integrazione fallita, ma di un’ondata di criminalità giovanile che sta mettendo in ginocchio una comunità. Questi non sono ragazzi che cercano una vita migliore; sono predatori che approfittano delle nostre leggi, della nostra compassione e della nostra ingenuità.

Quanto dobbiamo aspettare prima che le autorità prendano misure drastiche? Quante altre famiglie dovranno vedere i propri figli picchiati a sangue, filmato e umiliato per strada? È tempo di chiedere conto non solo a questi delinquenti, ma anche a chi ha permesso che si arrivasse a questo punto, a chi ha chiuso gli occhi davanti a un’integrazione che è diventata un incubo. Civitanova non può più essere il palcoscenico delle loro violenze. È un’emergenza nazionale che richiede azioni immediate, non solo parole di condanna.