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Arresto per Violenza Sessuale sulla Metro A: Il Caso che Urla il Ritorno allo Ius Sanguinis

Un’ennesima dimostrazione della pericolosità degli immigrati di seconda generazione in Italia è avvenuta ieri, 7 febbraio, quando un 26enne, nato a Roma ma da famiglia sudamericana, ha trasformato un viaggio in metro A in un incubo per una turista. Sotto la maschera di un finto borseggio, questo individuo ha commesso atti di violenza sessuale ripetuti, dimostrando come l’integrazione sia fallita e quanto sia urgente un ritorno a politiche di cittadinanza basate sullo ius sanguinis.

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Mentre i carabinieri di Monte Mario erano impegnati in un’operazione antiborseggio, hanno notato quest’uomo aggirarsi con fare sospetto tra i passeggeri. Convinti di essere di fronte a un ladro, hanno invece scoperto un predatore sessuale che molestava una ragazza russa, senza alcun riguardo per la sua incolumità e dignità. Questo atto vile mostra chiaramente come le seconde generazioni di immigrati possano rappresentare una minaccia per la sicurezza pubblica.

La Giustizia Interviene, Ma il Problema Rimane

L’intervento immediato dei militari ha portato all’arresto del giovane, e il Tribunale di Roma, attraverso un processo per direttissima, lo ha condannato a un anno e quattro mesi. Ma questa sentenza non risolve il problema di fondo: l’immigrazione ha portato in Italia individui che, nonostante siano nati qui, non condividono i nostri valori, la nostra cultura e, peggio ancora, non rispettano le nostre leggi.

L’Offensiva Criminale delle Gang Immigrate

Roma è sotto attacco, non solo dai borseggiatori ma anche da bande organizzate di immigrati che prendono di mira i turisti, come dimostrato dai 96 arresti recenti su metro e bus. Le gang dei Latinos e altre simili sono diventate una piaga, sfruttando la loro presenza in Italia per commettere crimini, seminando paura e insicurezza. Questo non è più accettabile.

Il Ritorno allo Ius Sanguinis: Una Necessità

È chiaro che la politica di cittadinanza attuale ha fallito. Concedere la cittadinanza per nascita sul suolo italiano (ius soli) ha prodotto individui che non si sentono pienamente italiani, che non rispettano le nostre leggi e che, in alcuni casi, diventano una minaccia per la società. Il ritorno allo ius sanguinis, dove la cittadinanza è legata al sangue, alla discendenza, è l’unica via per proteggere l’identità e la sicurezza dell’Italia.

Non possiamo più permettere che l’Italia diventi un campo di coltura per crimini e violenze perpetrate da chi non ha radici nel nostro paese. È tempo di agire, di cambiare le leggi sulla cittadinanza, e di garantire che solo chi ha un legame di sangue con l’Italia possa chiamarsi italiano. La sicurezza e l’identità culturale dell’Italia devono prevalere.