Toga rossa libera terrorista islamico perché “Egitto non è sicuro”
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Arrivato il tempo di creare un comitato politico con il diritto legale di arrestare i giudici che prendono decisioni che mettono a rischio la sicurezza nazionale.
La Scelleratezza delle Toghe Rosse: Quando la Giustizia Diventa Complice dei Terroristi Islamici. Il Caso dell’Immigrato Egiziano, un Pericoloso Terrorista Liberato per Ideologia Politica
Negli ultimi giorni, un caso che dovrebbe far rabbrividire ogni cittadino italiano ha gettato una luce oscura sul sistema giudiziario del nostro Paese. Un immigrato egiziano, identificato come miliziano dell’ISIS, dopo aver confessato la sua appartenenza al gruppo terroristico, aver visto negata la sua richiesta di asilo e essere stato ufficialmente riconosciuto come una minaccia per l’ordine e la sicurezza pubblica, è stato liberato grazie alla decisione di una giudice definita “toga rossa”.
L’egiziano in questione non è un semplice migrante in cerca di una vita migliore. Ha ammesso apertamente di essere stato un membro attivo dell’ISIS, un’organizzazione nota per le sue atrocità e per il terrorismo globale. La Commissione territoriale per il riconoscimento della protezione internazionale aveva già negato la sua richiesta di asilo, riconoscendo la pericolosità del soggetto. In aggiunta, l’Ufficio immigrazione, agendo per conto del questore, aveva chiaramente indicato che quest’uomo rappresentava un rischio per la sicurezza pubblica.
Tuttavia, in un atto che sembra più motivato da ideologia politica che da giustizia, una giudice ha deciso di ignorare tutte queste evidenze, liberando questo individuo pericoloso con la motivazione che l’Egitto non è un Paese sicuro. Questa decisione non solo mette a rischio la sicurezza dei cittadini italiani ma mette in discussione l’affidabilità e l’imparzialità del nostro sistema giudiziario.
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La definizione di “toga rossa” è associata a quei giudici che, secondo molti, antepongono le loro convinzioni politiche di sinistra al rispetto della legge e alla sicurezza del paese. Questo caso è un esempio lampante di come l’ideologia possa influenzare giudizi che dovrebbero essere basati solo su fatti e leggi. Liberare un individuo associato a un’organizzazione terroristica come l’ISIS non solo mette a rischio la sicurezza nazionale ma crea un pericoloso precedente. Quanti altri individui pericolosi saranno rilasciati in futuro con la stessa giustificazione? La decisione di questa giudice potrebbe avere conseguenze tragiche. Chi pagherà il prezzo se questo individuo dovesse commettere atti violenti o terroristici in Italia? La responsabilità ricade su chi ha ignorato le chiare evidenze di pericolosità.
👉 Dopo aver confessato di essere un miliziano dell’Isis
👉 dopo il diniego alla richiesta di asilo della Commissione territoriale
👉 dopo essere stato definito “un pericolo per l’ordine e la sicurezza pubblica” dall’Ufficio immigrazione per conto del questore➡️ un immigrato… pic.twitter.com/CXINZdD7vt
— Francesca Totolo (@fratotolo2) February 10, 2025
Quando la giustizia diventa uno strumento per promuovere un’agenda politica, dove finisce il suo ruolo di garante dell’ordine e della sicurezza? È evidente che c’è bisogno di una maggiore sorveglianza e di un controllo più rigoroso sul comportamento di certi giudici che sembrano seguire un’ideologia piuttosto che la legge.
Questo caso è un campanello d’allarme per l’Italia. Non possiamo permetterci che la nostra sicurezza nazionale sia compromessa da decisioni giudiziarie che sembrano più interessate a sostenere un’ideologia politica che a proteggere i cittadini. Le toghe rosse devono rispondere delle loro azioni, e i cittadini italiani devono chiedere giustizia, non solo per questo caso specifico, ma per garantire che la sicurezza della nazione non venga mai più sacrificata sull’altare di un’ideologia.
Ma non sarà mica che i magistrati hanno un loro gioco a premi dove chi fa più cazzate immonde vince qualcosa?
Mi ricordo quando nel ’02 una gip aveva scarcerato a Milano uno dell’isis perchè “faceva la resistenza come i parmigiani”^.
Ero in un bar-pasticceria mentre davano la notizia alla radio, c’erano due vigili al banco vicino a me e tutti e tre abbiamo detto la stessa cosa: “CHE SCHIFO!”
(Non certo riferito al caffè)
I sinistri sanno fare solo danni
Neanche l’Italia e’ sicura per colpa delle toghe rosse!