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Se i poliziotti avessero sparato ad alzo uomo, abbattendo una decina di spacciatori stranieri, sarebbe stata cosa buona e giusta? Perché siamo in guerra. E in guerra il nemico si uccide. Prima che uccida te.

Roma, Quarticciolo in Mano agli Immigrati: Poliziotti Accerchiati e Delinquenti Protetti da Politici e Media

Oggi, 10 febbraio 2025, nel Quarticciolo di Roma, si è consumata l’ennesima scena vergognosa di una città lasciata in balia degli immigrati che, senza alcun rispetto per la legge, bloccano le forze dell’ordine. Ieri pomeriggio, una Volkswagen T-Roc, guidata da un delinquente straniero, è fuggita ad alta velocità alla vista di una volante in via Ostuni, innescando un inseguimento che ha portato a piazza del Quarticciolo.

In un atto di sfida aperta, un uomo è sceso dal veicolo e ha tentato di fuggire a piedi. Bloccato dalla volante, è stato trovato con un permesso di soggiorno scaduto, simbolo dell’inefficienza delle nostre politiche migratorie. Mentre gli agenti cercavano di fare il loro dovere, un altro straniero si è avvicinato, cercando di distrarli, seguito poi da altri dieci che hanno formato un cordone attorno alla volante, facilitando la fuga del pusher.

Solo l’intervento di un’altra volante ha permesso agli agenti di sventolare le armi, non per sparare, ma per disperdere questa banda di teppisti stranieri che trattano Roma come il loro campo da gioco. Due di questi giovanissimi, già noti per spaccio, sono stati fermati e portati in commissariato, ma il danno è fatto: un altro delinquente è riuscito a scappare.

Ecco il frutto della politica buonista dei nostri politici e dell’informazione compiacente dei media. Quando questi criminali stranieri muoiono, come nel noto caso di Ramy, che ha perso la vita mentre fuggiva dalle forze dell’ordine, si punta il dito contro la polizia, come se fossero loro i responsabili e non i delinquenti stessi.

È ora di dire basta a questa protezione immotivata degli immigrati illegali che mettono a rischio la sicurezza dei cittadini romani. Le nostre forze dell’ordine meritano rispetto e supporto, non di essere accerchiate e ostacolate nel loro lavoro. Questa situazione è intollerabile e richiede un cambiamento radicale nelle politiche di immigrazione e nell’approccio dei media verso questi eventi.