Terrorista islamico liberato torna dentro: toga cambia idea dopo divulgazione notizia

In un clamoroso esempio di come la giustizia italiana possa trasformarsi in un circo dell’assurdo, una giudice ha fatto marcia indietro dopo aver rilasciato un presunto terrorista dell’Isis. Questo individuo, un clandestino egiziano, era stato fermato per sospette attività terroristiche, ma la toga, con una decisione che rasenta la follia, aveva deciso di liberarlo, forse presa in contropiede dalle sue storie da “perseguitato”. Solo dopo che l’opinione pubblica ha gridato allo scandalo, la giudice ha cambiato idea, convalidando il trattenimento. Ma il danno è fatto: un errore giudiziario che mette a rischio la sicurezza nazionale.

Toga rossa libera terrorista islamico perché “Egitto non è sicuro”

Nel frattempo, mentre l’Italia si interroga su come sia possibile che un terrorista possa essere rilasciato con tanta leggerezza, un altro caso sconcertante emerge a Palermo. Un clandestino tunisino, il cui ordine di espulsione era stato sospeso dalla Corte d’Appello, ha tentato di uccidere un compatriota a coltellate all’interno di un centro di accoglienza. Questo episodio pone un’inquietante domanda: fino a quando dovremo sopportare il lassismo di un sistema che sembra più preoccupato di proteggere i criminali che i suoi stessi cittadini?

Questi eventi non sono solo sintomatici di una giustizia che barcolla sotto il peso delle proprie contraddizioni, ma riflettono un sistema che sembra aver perso di vista il suo scopo primario: la protezione della società. La sospensione di un ordine di espulsione per un individuo che poi si rende protagonista di un tentato omicidio è un’offesa a tutti coloro che rispettano le leggi e cercano di vivere in pace.

Dove sono finiti i principi di giustizia e sicurezza? La tolleranza e l’apertura sono valori nobili, ma quando si traducono in lassismo e in una pericolosa indulgenza verso chi minaccia la nostra sicurezza, allora diventano un tradimento del giuramento che ogni giudice dovrebbe onorare.

È tempo di una riflessione dura e senza sconti sulla gestione dell’immigrazione clandestina e sull’applicazione delle leggi. I giudici dovrebbero essere i guardiani della legalità, non i complici di chi calpesta la nostra sicurezza. La giustizia italiana deve fare un esame di coscienza: possiamo permetterci di giocare alla roulette russa con la nostra sicurezza? La risposta dovrebbe essere un secco no.

Retromarcia della giudice che aveva liberato un clandestino egiziano dell’Isis.

Nel frattempo, un clandestino tunisino, al quale è stato sospeso l’ordine di espulsione dalla Corte d’Appello di Palermo, ha cercato di uccidere a coltellate un connazionale in un centro… pic.twitter.com/oNxyTYnDPM

— Francesca Totolo (@fratotolo2) February 11, 2025