Profugo sudanese spacca la testa a bottigliate a poliziotto: obbligo di firma
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Lunedì 10 febbraio, nel quadrilatero della stazione ferroviaria di Padova, un’ennesima dimostrazione di come l’immigrazione stia mettendo a rischio la nostra sicurezza. Un sudanese, rifugiato con permesso di soggiorno per asilo politico, ha attaccato brutalmente gli agenti della sezione Volanti, finendo in manette dopo un’azione violenta e sconsiderata.
Questo individuo, notato per il suo comportamento sospetto intorno alle 20 tra via Tommaseo e piazza De Gasperi
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La situazione è degenerata rapidamente: dopo il primo attacco, l’uomo ha raccolto un’altra bottiglia da un cestino della spazzatura, tentando di colpire di nuovo gli agenti. Solo l’uso del Taser ha permesso di bloccare questa furia cieca, evitando ulteriori danni.
Il sudanese, senza fissa dimora e con precedenti specifici per resistenza e lesioni a pubblico ufficiale, è stato arrestato e portato in Questura. Il giudice ha convalidato l’arresto il giorno successivo, imponendo l’obbligo di firma alla polizia giudiziaria.
Ma la vera questione qui è: perché continuiamo a permettere che il nostro paese diventi un campo di battaglia per chi viene accolto come rifugiato? Il questore ha giustamente attivato l’ufficio Immigrazione per valutare la revoca del permesso di soggiorno di questo individuo, ma questo è solo un singolo caso tra i tanti.
Il business dell’accoglienza, che ha visto crescere i numeri fino a 140mila ospiti nei centri, non fa altro che alimentare un sistema che protegge chi mette a rischio la nostra sicurezza. È un’industria che prospera sulla pelle dei cittadini italiani, mentre le nostre forze dell’ordine rischiano ogni giorno la vita.
Basta con questa farsa! L’immigrazione incontrollata e il lucroso business che ne deriva devono finire. È ora di mettere la sicurezza dei nostri cittadini e delle nostre forze dell’ordine al primo posto. Chi attacca la nostra società, come questo sudanese, non deve più avere diritto di stare nel nostro paese.
Calibro 9 mm mirando all’inguine, altro che solletico col taser o con il collirio spray…