Terrore: africano armato di coltellaccio, passanti barricati per non finire sgozzati
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Ravenna, zona stazione, un 25enne nordafricano ha seminato il panico tra i passanti, brandendo un coltello con cui poi ha accoltellato un uomo e ferito gli agenti della polizia locale.
Addirittura, il personale e i clienti di un… pic.twitter.com/0RIVUxVYQY
— Francesca Totolo (@fratotolo2) February 14, 2025
Immigrazione fuori controllo: un altro episodio di terrore scuote Ravenna. È ora di dire basta a chi permette tutto questo
Ravenna, zona stazione: un luogo ormai simbolo di degrado, spaccio e violenza, dove l’ennesimo episodio di terrore ha riportato alla mente le immagini di paura di Villa Verucchio, nel Riminese, di poche settimane fa. Mercoledì sera, un 25enne nordafricano, armato di un coltello da cucina con una lama di 24 centimetri, ha seminato il panico tra i passanti, trasformando una tranquilla serata in un incubo. È questa l’Italia che vogliamo? È questo il prezzo che dobbiamo pagare per le politiche scellerate di chi continua ad aprire le porte a un’immigrazione incontrollata?
Il terrore in stazione: un copione che si ripete
I fatti parlano chiaro. Il giovane africano, con fare minaccioso, si aggirava nella zona della stazione, già teatro di innumerevoli episodi di violenza e illegalità. Armato di un coltello rubato poco prima da un esercizio commerciale, ha tentato di introdursi nel McDonald’s della stazione, scatenando il panico tra clienti e personale. Alcuni, terrorizzati, si sono barricati all’interno del locale, mentre fuori la situazione degenerava. L’obiettivo dell’aggressore era un altro uomo, ancora ignoto, che, una volta fuggito dal ristorante, è stato raggiunto e colpito, sotto gli occhi atterriti di chi attendeva l’autobus.
L’intervento delle forze dell’ordine: un rischio costante
Solo il coraggio e la prontezza degli agenti della Polizia Locale hanno evitato una tragedia ancora più grave. Ma a che prezzo? L’aggressore, non contento di aver terrorizzato cittadini inermi, ha opposto resistenza, aggredendo gli agenti e ferendone uno, con lesioni guaribili in dieci giorni. È stato necessario un intervento deciso per immobilizzarlo e portarlo finalmente nel carcere di Ravenna. Ma questo non basta a placare la rabbia e la paura dei cittadini, che si chiedono: quante volte ancora dovremo assistere a scene del genere?
Un fallimento politico: chi permette tutto questo deve rispondere
Questo ennesimo episodio non è un caso isolato. È il frutto avvelenato di anni di politiche migratorie folli, di porte spalancate a individui che, troppo spesso, portano con sé violenza e disprezzo per le nostre leggi. Chi continua a difendere questo sistema ha le mani sporche di sangue e di paura. Chi permette l’ingresso incontrollato di persone senza verifiche, senza controlli, è complice di ogni coltellata, di ogni grido di terrore, di ogni comunità distrutta.
Le indagini sono in corso per capire cosa abbia scatenato tanta violenza, ma la domanda vera è un’altra: perché questo individuo era qui? Perché un 25enne nordafricano, armato e pronto a colpire, era libero di vagare per le nostre strade? E, soprattutto, perché chi governa continua a ignorare il grido di allarme dei cittadini?
È ora di dire basta: sicurezza prima di tutto
Ravenna, come tante altre città italiane, è stanca. Stanca di vivere nella paura, stanca di vedere le proprie strade trasformate in campi di battaglia, stanca di subire le conseguenze di un’immigrazione che non è accoglienza, ma caos. È ora di dire basta. Basta con le parole vuote, basta con i buonismi ipocriti, basta con le politiche che mettono a rischio la vita dei nostri cittadini.
Chiediamo sicurezza, chiediamo controlli, chiediamo che chi entra nel nostro Paese sia verificato e rispetti le nostre regole. E chiediamo che chi ha permesso tutto questo, dai governi ai burocrati europei, risponda delle proprie scelte. Perché ogni coltello brandito, ogni ferita inferta, ogni vita spezzata è un’accusa che pesa sulle loro coscienze. L’Italia merita di più. I nostri cittadini meritano di vivere in pace. E chi non lo capisce, deve andarsene.
Se poi lo abbattevano la solita troia di Magistratessa a dire omicidio! o ma ste troie perché hanno le scorte se l Italia è un paese sicuro? , il coglione del vecchio rimbambito non ce lo fa un monologo da abbottarvi le palle a mo di cazzeffetto?
Eh no, vi state sbagliando!
Quando un baluba col coltello incontra dei bianchi cazzuti che impugnano le sedie di ferro di un bar, il baluba è solo un morto che cammina: nella versione light gliele si tirano nelle gambe e viene sopraffatto, nella versione reale lo si ammazza a sediate confidando sul migliore allungo offerto dalla sedia stessa…
NB: ho detto “bianchi cazzuti” cioè quelli che reagiscono invece di filmare per postare in rete a caccia di likes.
Nordafricano, tanto per cambiare!
Uno stato serio lo eliminerebbe e amen!