4 Italiani 16enni massacrati da 20 maranza, la mamma ha paura di essere “razzista”
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Cronaca nera: “Mio figlio 16enne picchiato dai maranza. L’amico ferito grave”
La mamma denuncia una notte di terrore all’Arco della Pace: immigrati di seconda generazione, integrazione impossibile e violenza senza fine
“Mio figlio 16enne picchiato dai maranza. L’amico ferito grave”. Un’aggressione selvaggia e vigliacca ai danni di 4 ragazzini italiani di 16 anni, uno di loro è mio figlio. L’amico ha rischiato la vita per i colpi sulla testa, prima provocati da un casco e poi da una bottiglia di vodka scagliata con violenza». È l’ennesima prova che l’integrazione è un’illusione, un fallimento totale. Questi “maranza”, immigrati di seconda generazione, figli di un’immigrazione che non abbiamo mai voluto, sono una minaccia costante.
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Nel raccontare l’episodio, Maria Cristina chiede se può descrivere come «magrebini» i venti aggressori. Ha paura della ‘accusa’ di razzismo. Errore, si dice così: venti fottuti nordafricani.
I maranza, protetti dal buio di venerdì sera all’Arco della Pace, hanno colpito ancora, con la loro arroganza e la loro violenza. Alle 23 i ragazzi italiani hanno salutato le loro coetanee: dopo una serata in un locale della zona sono rimasti soli, prede perfette per questi branchi che infestano le nostre città.
«Ehi bro! Hai una siga? Vieni a sederti qua», indicando i gradini della piazza. Sono state le parole che hanno scatenato il branco. «Mio figlio ha lividi sulla faccia e il labbro spaccato, segni di percosse sul corpo come gli altri due amici (quelli considerati meno gravi)». Maria Cristina ha spedito la fotografia del ragazzo al sindaco Sala, assieme alla mail. «La stessa sera avevo visto in piazza Duomo le luccicanti installazioni degli sponsor che proclamano i fasti di Milano Cortina 2026. Lo trovo così stridente e così vacuo, davanti alla gravità dell’accaduto. L’amico di mio figlio ha avuto un’emorragia cerebrale e una prognosi di 30 giorni. Ci sentiamo miracolati. È giusto? Non c’erano pattuglie all’Arco della Pace, non poliziotti, non carabinieri, non soldati dell’Esercito, e quando è sopraggiunta l’ambulanza i maranza erano ancora in zona con l’atteggiamento sfrontato di chi si sente impunito. Quanto accaduto si ripete da tempo anche in altri punti di Milano, a City Life, in Darsena o alle colonne di San Lorenzo. Tutti lo sanno, perché non cambia nulla? Perché dobbiamo abituarci alla violenza gratuita?».
Era stata Maria Cristina a lanciare l’allarme venerdì sera. «Mia figlia era con il fratello e gli altri amici ed era rientrata prima, mentre era sulle scale di casa ha saputo del pestaggio. Mi sono infilata il giaccone e mi sono precipitata all’Arco della Pace, ho visto l’amico di mio figlio a terra in un lago di sangue. Certo che abbiamo sporto denuncia e lo abbiamo riferito al sindaco. Un atto dovuto, dicono. Chissà cosa si vedrà dalle telecamere di sorveglianza che dovrebbero finire agli atti. Chissà cosa dirà il Pm e cosa dirà il Gip.
I capi di accusa sono gravissimi: tentato omicidio, tentata rapina in concorso, lesioni. E se finisse tutto con un’archiviazione? In calce alla denuncia è riportata la frase ‘Si dà atto che il verbalizzante illustra alle persona offesa il diritto di essere informata della richiesta di archiviazione ex art.408 comma 3 bis C.P.P. la quale dichiara: Non rinuncio’. Non comprendendo il senso della frase ho chiesto spiegazioni e mi è stato risposto che, semmai fosse disposta l’archiviazione, saremmo comunque informati». Per i commissariati milanesi è routine, ma per i genitori italiani, stanchi di vedere i propri figli massacrati, è un incubo. La vita di un figlio può finire in qualsiasi momento, ma quale tempra e quale fede bisognerebbe avere per accettare una fine del genere, causata da questi immigrati di seconda generazione che non hanno nulla di italiano, se non il passaporto che non meritano?
Dopo le ore trascorse in commissariato, gli otto genitori, all’unanimità, hanno raccomandato ai figli: «Se mai vi trovaste di nuovo minacciati, in situazioni simili, consegnate tutto! Tutto quello che avete e che vi chiedono, senza ribattere. Purché non vi facciano nulla, purché torniate a casa salvi. Perché tutto si può comprare, non la vostra vita…». È questo il futuro che ci hanno imposto? Figli italiani costretti a vivere nel terrore, a sottomettersi a questi delinquenti che si sentono padroni delle nostre città?
Maria Cristina ha invitato Sala a esprimersi anche sulla «preghiera di compromesso» richiesta dai genitori ai propri figli: «Sindaco, le chiedo se è davvero questo a cui possiamo aspirare: rassegnarci e trasmettere ai figli un messaggio di terrore e sottomissione. Accettare i soprusi e le illegalità per sopravvivere. Non reagire, non difendere gli amici, consegnare telefonino e portafoglio pur di tornare a casa sani e salvi sapendo che alla fine prevale la forza brutale?».
Il sindaco non ha ancora risposto, ma cosa ci aspettiamo da chi continua a ignorare il problema? Questi maranza, immigrati di seconda generazione, sono la prova che l’integrazione è impossibile. Non vogliono essere italiani, non rispettano le nostre leggi, non condividono i nostri valori. Vivono qui, ma ci odiano. E noi, invece di espellerli, di togliere loro ogni diritto, continuiamo a subire la loro violenza. I genitori hanno appreso che la consigliera Mariangela Padalino (Noi Moderati) ha chiesto un presidio di polizia in piazza Archinto, zona Isola. Come se la soluzione fosse ‘più poliziotti’ e non meno immigrati! Anche Riccardo De Corato, ex vice sindaco e parlamentare, denuncia da tempo i soprusi dei maranza, chiedendo più agenti. Ma non è la soluzione. Serve un’azione dura, definitiva: revoca della cittadinanza, espulsioni, chiusura delle frontiere. La lettera al sindaco ha una chiusa amara: «Se questa è la situazione noi genitori ci sentiamo sconfitti, si sente così anche lei?». E noi, italiani, ci sentiamo e siamo traditi da un sistema che ci ha venduti a queste bestie. È ora di dire basta.
ma quella faccina da deretano posta a commento visivo di questo articolo cosa c’entra? Mi pare solo un memento mori
Se non è la figlia di Fantozzi è “una” che orina in piedi ma solo quando le fa comodo, credo…
Bestie da sterminare altro che nuovi italiani!
HH!