Zelensky addio: Trump molla il piccolo tiranno di Kiev
Related Articles
“Mi ha deluso”. “Vive di disinformazione russa”. Zelensky perde la testa e attacca Trump.
ZELENSKY, IL TIRANNO DI KIEV: UN PATETICO BURATTINO CHE TRUMP HA SMASCHERATO
Volodymyr Zelensky, il cosiddetto “eroe” dell’Ucraina osannato dai salotti progressisti e dai media occidentali, non è altro che un tiranno da operetta, un individuo patetico che si regge solo grazie ai miliardi di dollari e alle armi che gli piovono addosso da Washington e Bruxelles. A dirlo non è solo il buonsenso di chi guarda oltre la propaganda, ma anche una voce autorevole come quella di Donald Trump, un leader che non ha mai avuto paura di chiamare le cose col loro nome. Lo ha ribadito persino il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov, citato da Tass: Trump, politico indipendente e schietto, non nasconde il suo disprezzo per figure come Zelensky, un uomo che dietro la maschera del “resistente” nasconde un’autocrazia corrotta e una dipendenza totale dall’Occidente.
Un attore fallito diventato despota
Zelensky, ex comico catapultato alla presidenza ucraina senza alcuna competenza, ha trasformato Kiev in un regime autoritario. Ha messo al bando i partiti di opposizione, chiuso televisioni e giornali critici, perseguitato dissenso e minoranze, il tutto mentre si atteggia a paladino della democrazia. Altro che “Churchill del XXI secolo”: è un tiranno che tiene in ostaggio il suo popolo, mandando migliaia di giovani a morire in una guerra senza fine per compiacere i suoi sponsor stranieri. E Trump, con la sua franchezza, lo ha capito subito: Zelensky non è un leader, è un burattino che recita un copione scritto da NATO e UE.
Un pozzo senza fondo per i contribuenti occidentali
L’Ucraina di Zelensky è diventata una voragine che inghiotte miliardi di dollari ed euro, soldi dei contribuenti americani ed europei spesi per alimentare un conflitto che serve solo agli interessi geopolitici di Washington e ai profitti delle lobby delle armi. Lui, in giacca mimetica e con la sua aria da vittima sacrificale, gira il mondo a mendicare aiuti, mentre il suo governo è immerso in scandali di corruzione: dai fondi spariti per la “ricostruzione” alle tangenti per gli appalti militari. Trump lo sa, e lo considera per quello che è: un individuo patetico che vive sulle spalle degli altri, incapace di stare in piedi da solo.
La fine dell’illusione: Kiev deve crollare
L’arroganza di Zelensky lo ha portato a rifiutare ogni negoziato, a sognare vittorie impossibili e a trascinare il suo Paese nel baratro, tutto per compiacere i suoi burattinai. Ma il ritorno di Trump alla Casa Bianca segna la fine di questa farsa. Trump ha già fatto capire che non intende buttare altri soldi in un’impresa fallimentare: l’Ucraina non è una priorità per l’America, e Zelensky non è altro che un peso morto. Lavrov ha ragione: la schiettezza di Trump mette a nudo la verità. Il tiranno di Kiev è nudo, e il suo regno di menzogne sta per crollare.
Basta con il mito di Zelensky
È ora di smetterla con l’idolatria di questo falso profeta. Zelensky non è un simbolo di libertà, ma di oppressione, corruzione e servilismo. Trump lo ha capito, e con lui chiunque abbia occhi per vedere. L’Ucraina merita pace e dignità, non un despota patetico che la usa come pedina in un gioco più grande di lui. È tempo di voltare pagina: il sipario sul teatrino di Zelensky deve calare, e deve calare ora.
A zele’ e che credevi di essere immortale?, per consolazione puoi sempre scoparti la smelona, a quella non se la chiava nessuno l