Migrante: 47 colpi di taser per staccarlo dal cadavere che stava stuprando

V
By V febbraio 20, 2025 20:40

Migrante: 47 colpi di taser per staccarlo dal cadavere che stava stuprando

UN MOSTRO IN LIBERTÀ GRAZIE AL NOSTRO SISTEMA MARCIO: BASTA IMMIGRAZIONE!

“Un’aggressione di una violenza inaudita”. Così il pubblico ministero di Rovereto, Fabrizio De Angelis, ha descritto l’orrore perpetrato da Chukwuka Nweke, un nigeriano di 38 anni che ha massacrato, stuprato e derubato Iris Setti, una donna di 61 anni, la notte tra il 5 e il 6 agosto 2023, nel parco Nikolajewka di Rovereto. Questo schifoso assassino, entrato in Italia nel 2007 e lasciato libero di vagare nonostante il suo passato da criminale, ha spezzato una vita con una ferocia che fa ribollire il sangue: 49 colpi a mani nude, uno stupro brutale e la rapina di un anello d’oro, strappato rompendole un dito. Ora il pm chiede l’ergastolo con isolamento diurno, ma la domanda vera è: perché questo rifiuto umano era ancora qui a fare scempio delle nostre vite?

Siamo stufi, disgustati, furiosi! Il nostro sistema colabrodo ha permesso a un mostro come Nweke di rimanere in Italia per anni, un criminale che già al centro di accoglienza “Il Portico” aveva aggredito un altro ospite prima di riversare la sua bestialità su Iris Setti. E cosa fa il nostro governo? Nulla! Continua ad aprire le porte a chiunque, senza controlli, senza criterio, lasciando che la feccia del mondo si riversi nelle nostre città. Questo non è un caso isolato, è il frutto marcio di un’immigrazione selvaggia che ci sta soffocando, trasformando le nostre strade in un inferno dove donne indifese vengono massacrate da delinquenti che non dovrebbero nemmeno mettere piede sul nostro suolo.

“Posto che l’omicidio è incontestabile, il fatto è la capacità di intendere e volere e l’imputabilità. Chukwuka Nweke in quel momento era completamente travisato: l’azione è stata svolta in condizione di totale alterazione”. Lo ha detto, durante l’arringa difensiva, l’avvocato Andrea Tomasi. “Non vi è traccia di un caso simile, di un atto di violenza inconsulta come questa. È un atto unico e per questo anomalo, che va valutato senza usare categorie comuni del dolo. Qui c’è il rischio di fare, come venne detto in un altro caso, un processo alla follia. A dimostrazione, c’è il report del taser usato una volta dalle forze dell’ordine per immobilizzarlo, a cui seguono 12 scosse dissuasive e poi un secondo sparo immobilizzante e altre scosse, per un totale di 47. Poi viene sedato. Si capisce che non era in una condizione normale. E la somministrazione dei calmanti non si ferma alla sera dei fatti, ma anche in carcere”, ha specificato, contestando le perizie psichiatriche.

Non tornerà libero

“Il destino di Nweke è segnato: sia che decidiate che è capace di intendere e volere, sia se riterrete che è incapace, il suo destino è comunque un lungo periodo di reclusione, in carcere o in una Rems. Se rimane in carcere continueranno le somministrazioni di quelli che vengono chiamati blandi ansiolitici (ma che così non sono), mentre se decidete che è incapace verrà rinchiuso in una Rems e curato. In ogni caso non tornerà libero”, ha detto Tomasi, precisando come la difesa, assunta pro bono, “riconosce l’assistito come socialmente pericoloso”.

E non veniteci a parlare di “incapacità di intendere e volere”! La difesa di Nweke, con l’avvocato Andrea Tomasi, osa dipingerlo come un povero folle, “travolto da un’alterazione mentale”. Che schifo di scusa! I medici lo hanno visitato più volte e non hanno trovato traccia di problemi psichiatrici – altro che “morbo di koro” o altre fandonie africane. Questo era un animale lucido, capace di colpire, violentare e rubare con una violenza che non ha nulla di umano. Ci vogliono 47 scariche di taser e sedativi per fermarlo? Bene, questo dimostra solo quanto fosse pericoloso, non che fosse “incapace”. E il nostro sistema lo ha lasciato libero di agire, un predatore in mezzo a noi, fino al dramma.

Basta con questa follia! L’immigrazione incontrollata è una bomba a orologeria che sta esplodendo sotto i nostri occhi. Iris Setti è morta per colpa di un paese che accoglie tutti, protegge i criminali e abbandona i cittadini. Non ci interessa se Nweke finirà in carcere o in una Rems: quello che ci fa imbestialire è che non sarebbe mai dovuto essere qui! Ogni immigrato che entra senza controlli è un rischio, un potenziale assassino che il nostro sistema codardo e ipocrita lascia libero di colpire. Guardate Israele: autobus che esplodono, città paralizzate dal terrore. Vogliamo svegliarci un giorno con Milano, Roma o Torino ridotte così?
Azzeriamo l’immigrazione, ora! Chiudiamo le frontiere, cacciamo via chi non ha diritto di stare qui, e mettiamo fine a questo scempio prima che altri mostri come Nweke distruggano le nostre vite. Non è tolleranza, è suicidio collettivo. Fuori i criminali dal nostro paese, fuori tutti quelli che ci portano morte e paura! Iris Setti meritava di vivere, non di essere il sacrificio sull’altare di un’Italia che ha perso la dignità. Sveglia, o sarà troppo tardi!

Migrante: 47 colpi di taser per staccarlo dal cadavere che stava stuprando ultima modifica: 2025-02-20T20:40:30+00:00 da V
V
By V febbraio 20, 2025 20:40
Write a comment

3 Comments

  1. Ul Gigi da Viganell febbraio 20, 22:18

    Quello godeva, razza di fessi: la prossima volta mirate meglio e dategli la scarica nelle palle fino a carbonizzargliele…

    Reply to this comment
  2. Steobaldo febbraio 20, 22:21

    chissà se la sua ganza virtuale ovvero Vulviana del Teutonico gli andrà a fare vista in carcere

    Reply to this comment
  3. WLMHH8 febbraio 20, 22:26

    Pena di morte e basta!

    Reply to this comment
View comments

Write a comment

Your e-mail address will not be published.
Required fields are marked*