Ucraina, Parlamento ‘sfiducia’ Zelensky: no estensione mandato

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By V febbraio 24, 2025 15:28

Ucraina, Parlamento ‘sfiducia’ Zelensky: no estensione mandato

Ucraina: la Verkhovna Rada boccia la risoluzione per estendere i poteri di Zelensky, un segnale di crisi politica
Kiev, 24 febbraio 2025 – Un duro colpo per Volodymyr Zelensky si è consumato oggi nella Verkhovna Rada, il parlamento unicamerale ucraino. La risoluzione che avrebbe dovuto estendere i suoi poteri presidenziali “fino all’insediamento del nuovo presidente eletto dell’Ucraina” è stata respinta: solo 218 deputati hanno votato a favore, contro i 226 necessari per l’approvazione. Il fallimento del voto, avvenuto sotto gli occhi dei commissari europei presenti in aula, segna un momento di fragilità per il leader ucraino, la cui legittimità appare sempre più messa in discussione.

La proposta, riportata da diverse fonti tra cui post su X e articoli circolati oggi, mirava a confermare che Zelensky potesse continuare a esercitare le sue funzioni fino all’elezione di un successore, in un contesto in cui la legge marziale – in vigore dal 24 febbraio 2022 – impedisce lo svolgimento di elezioni presidenziali. Il testo sottolineava che sia la Verkhovna Rada sia Zelensky erano stati eletti in “elezioni libere, trasparenti e democratiche” riconosciute a livello internazionale, tentando di rafforzare la sua posizione contro le accuse di illegittimità.

Tuttavia, il mancato quorum rivela una spaccatura politica significativa. Con 450 seggi totali, la Rada necessita di almeno 226 voti per approvare una risoluzione, e gli 8 voti mancanti indicano che anche all’interno della maggioranza filo-presidenziale del partito “Servo del Popolo” ci sono crepe. Nel frattempo, la legittimità della Verkhovna Rada stessa è stata prolungata: la Costituzione ucraina (articolo 83) prevede che, in caso di legge marziale, il mandato del parlamento si estenda fino alla prima sessione successiva alla fine dell’emergenza. Nessuna norma analoga esiste per il presidente, lasciando un vuoto giuridico che alimenta il dibattito.
Il fallimento del voto arriva in un momento delicato. La guerra con la Russia continua, la legge marziale è stata prorogata più volte (l’ultima fino al 15 maggio 2025, salvo ulteriori estensioni), e le elezioni presidenziali, originariamente previste per marzo 2024, sono sospese. Zelensky, eletto nel 2019 e insediatosi il 20 maggio dello stesso anno, ha visto il suo mandato quinquennale scadere formalmente lo scorso anno, ma la Costituzione (articolo 108) stabilisce che il presidente resti in carica “fino all’insediamento del nuovo presidente eletto”. Questo principio di continuità, unito al divieto di elezioni durante la legge marziale (legge “Sul regime di legge marziale”), ha finora giustificato la sua permanenza al potere. Eppure, il mancato sostegno parlamentare di oggi suggerisce che la sua autorità non è più scontata.
La presenza dei commissari europei durante la votazione aggiunge un ulteriore strato di complessità.

Ucraina, Parlamento ‘sfiducia’ Zelensky: no estensione mandato ultima modifica: 2025-02-24T15:28:24+00:00 da V
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By V febbraio 24, 2025 15:28
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2 Comments

  1. lorenzoblu febbraio 24, 15:51

    ricordo che la Von der pippen e il nostro caro leader , strillano da sempre e in ogni dove, manco fossero cagne in calore che la ukrAINa è europa , in effetti in paesi di merda come l italia dove nessuno ha mai chiesto democraticamente se volevano entrarci o meno , ma i coglioni dei nostri padri fondatori (che dall’europa hanno ricevuto a piene mani loro, i loro figli, e le puttane delle loro amanti!), hanno deciso per noi per il nostro bene
    Ecco che ad un certo punto, si vede che l ukraina è davvero come l’europa uno stato dittatoriale dove la devi pensare come la pensano loro : gli eletti, e guai ad uscire fuori dal seminato, altrimeni sei solo uno sposrco razzista!
    L’ukraina vive nella piu’ oscura dittatura con un capo pagliaccio che sa che come molla la poltrona l ‘accoppano e che quindi fa l’ammuina napoletana per vedere se qualche idiota europeo sia disposto a salvaguardargli le tenere chiappe, poi sapendo di sparare cazzate al vento è pronto a giurare e a sperigurare che se l’ukraina entra nella nato lui si dimettera’, ma lo dice proprio perchè sa che nessuno lo vuole o lo puo’ accontentare
    Tanto vale far entrare la turkia, che con i suoi BILIARDI di beduinici, ma molto meno schifo dell Ukraina, fa una magnifica pubblicità che ti si cavano gli occhi dal volerci andare, se non altro per immergersi nella storia dell’antica costantinopoli con le sue numerosissime ed immense cisterne romane , che solo per quello varrebbe la pena morirci dentro.
    a sto scemo con troiume al seguito NEMMANCO nell UE deve entrare, sti scemi di merdaioli sono capaci di tirare fuori un altro articolo QUINTO con il quale se sto scemo decide di muovere una crociata contro zio vlad , tutti i minchioni a seguirlo
    a zele, e mica semo cojoni come le von der pippen! vuoi la guERA, abbravo ancora una volta VACCI TU, che io sto bene a casa mia, e andatevene a fare in culo va!

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  2. Ul Gigi da Viganell febbraio 24, 17:17

    KRAINA LAINÒ! significa “uKraina merda”, fatene buon uso quando loro gridano il loro slogan, “slava kraina”.
    C’è voluto un anno prima che il bastardo imparasse a ringraziare chi gli forniva armi, munizioni e mercenari da mandare a morire perchè tutto gli era dovuto, secondo lui.
    E i suoi correligionari nazisti si sono diffusi in europa pretendendo di essere mantenuti, tipo quello che è arrivato a Lugano con una Rolls bianca, peraltro rubata, che pretendeva 4 gomme gratis dal mio gommista perchè “poteva partecipare anche lui allo sforzo per sostenere l’uKraina”: il suo “VATTENE AFFANCULO” è stato compreso, nonostante la barriera linguistica.
    E adesso si scopre che le famose “terre rare” sono un bluff, tanto più che le zone ricche di minerali sono in mano ai russi…

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